Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41


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Cosa Vuol Dire Dimagrire

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

COSA VUOL DIRE Dimagrire

Dimagrire è un processo fisiologico caratterizzato dalla riduzione del tessuto adiposo di riserva, a cui si aggiunge, come conseguenza, un calo della massa corporea totale. Il processo che conduce al dimagrimento si basa su quattro principali fattori:

  • mancato equilibrio tra energia introdotta con gli alimenti (inferiore) ed energia consumata dalle cellule (superiore): tipico delle diete ipocaloriche;

  • aumento dell'impatto metabolico dei cibi: tipico delle diete iperproteiche/chetogeniche e/o ricche di alimenti nervini;

  • aumento del metabolismo: tipico dei regimi dimagranti che prevedono l'associazione di diete moderatamente ipocaloriche ad attività di tonificazione e potenziamento muscolare, talora temporaneamente favorito anche dall'uso di alimenti o integratori nervini/termogenici;

  • raggiungimento dell'equilibrio nutrizionale che interessa sia i nutrienti, sia le componenti nutrizionali (prima tra tutte, la fibra): tipico dei regimi dimagranti bilanciati, moderatamente ipocalorici, che prevedono un calo di peso nell'ordine dei 500/750 grammi a settimana.

A seconda dei casi, potrebbe prevalere un fattore sull'altro.

In linea generale, il dimagrimento sfrutta un complesso meccanismo di feedback positivi e negativi che interessano tutto il metabolismo, l'asse ormonale e i vari processi cellulari dei tessuti. Più precisamente, per dimagrire è necessario porre l'organismo in condizioni di "catabolismo", cioè di "consumo" dei tessuti di riserva a scopo energetico (l'opposto "dell'anabolismo" o "costruzione").

I bersagli principali del processo catabolico dimagrante sono:

  • l'adipe sottocutaneo;

  • l'adipe viscerale;

  • il glicogeno muscolare;

  • il glicogeno epatico.

Tuttavia, per vari motivi, una fase catabolica eccessivamente intensa o prolungata può compromettere significativamente anche l'integrità di altre strutture, in primis quella muscolare. Il dimagrimento infatti NON è un processo selettivo sulla massa grassa, perciò un blando catabolismo degli altri tessuti è quasi sempre inevitabile; ciò può essere limitato iniziando un protocollo che preveda esercizi per incrementare il tono e la massa muscolare ben ponderato. D'altro canto, questa deplezione può risultare impercettibile, o anche molto intensa, a seconda della "velocità" della riduzione ponderale, dell'equilibrio nutrizionale, del volume e del tipo di attività motoria.

SOVRAPPESO E SALUTE

E’ comunque opportuno porre l'accento su alcuni concetti che interessano purtroppo TUTTE le strategie per dimagrire. Se è vero che la riduzione del tessuto adiposo è un processo fisiologico, è anche vero che si tratta di un percorso piuttosto faticoso e non sempre necessario, poiché spesso dettato da canoni estetici non sempre raccomandabili. D'altro canto, è anche vero che il sovrappeso (e le relative complicazioni) rappresentano alcuni tra i principali fattori di rischio di malattia nelle società industrializzate; pertanto, in questi casi, il dimagrimento rappresenta una vera e propria TERAPIA quindi il dimagrimento a fini salutistici è indicato solo per chi oltrepassa il "confine della salute", ovvero:

  • Chi possiede un Indice di Massa Corporea maggiore di 24,9;

  • Chi ha una distribuzione dell'adipe sfavorevole, ed altri fattori di rischio;

  • Chi presenta sintomi di complicazioni del metabolismo di natura familiare.

Quindi, tutti gli altri soggetti, ad eccezione degli atleti agonisti, per i quali è fondamentale mantenere la massa grassa ai minimi livelli (ciclisti, podisti ecc.), non avrebbero bisogno di dimagrire più di tanto!

Le varie difficoltà che si affrontano nel dimagrire derivano dal fatto che il tessuto adiposo e i meccanismi che ne regolano il trofismo rappresentano un sistema di difesa contro i periodi di carestia e denutrizione; questo processo è stato sviluppato attraverso l'evoluzione della specie animale, durata milioni di anni. In condizioni di sovrabbondanza alimentare (tipica delle società consumistiche), non risulta particolarmente "facile" mantenere un livello di grassezza moderato. In altre parole, qualunque sia il tipo di alimentazione che si segua, DIMAGRIRE E' SEMPRE PIU' DIFFICILE CHE INGRASSARE; per cui non bisogna lasciarsi ingannare dal marketing e da alcune teorie pseudo-scientifiche che sempre più spesso vengono propinate dai media, facendo proseliti sia tra i soggetti effettivamente in sovrappeso sia tra quelli che invece mal percepiscono le proprie forme corporee.

I migliori sistemi per dimagrire sono quelli che implicano l'utilizzo di un protocollo di attività fisica in quanto consentono di mangiare di più. Tuttavia, è anche opportuno non "allargare troppo la forbice" tra l'energia assunta con gli alimenti e l'energia consumata; con metodi troppo drastici, infatti, si correrebbe il rischio di compromettere lo stato di salute generale, peggiorando il trofismo muscolare, uno degli effetti collaterali del catabolismo necessario al processo dimagrante. Dunque, in pratica, per dimagrire sarebbe sufficiente mangiare meno di quello che si consuma; certamente questo è però più facile a dirsi che a farsi!

 

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