Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
PERFEZIONATO IN ECOGRAFIA E MEDICINA PRENATALE
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41


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La Pillola Del Giorno Dopo

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

COME UTILIZZARE LA CONTRACCEZIONE POSTCOITALE (o pillola del giorno dopo)?

Il metodo più efficace e sicuro è di assumere al più presto possibile, e nello stesso momento, due compresse di levonorgestrel al dosaggio di 750 mg ciascuna (es. Levonelle). E' preferibile che l'assunzione sia a meno di 12 ore dal rapporto a rischio o almeno entro le 72 ore.

Se si sono avuti più rapporti non protetti il primo deve essere avvenuto almeno entro le 72 ore dall'inizio della contraccezione ormonale. La paziente va informata che in ogni periodo del ciclo vi è il potenziale rischio di gravidanza in quanto l'ovulazione tende ad avvenire verso il 14° del ciclo, in un ciclo di 28 giorni, ma non necessariamente sempre in quel periodo.

Le stime teoriche sul rischio ili gravidanza basate sul periodo del ciclo sono quindi tanto poco affidabili quanto lo sono i metodi contraccettivi "naturali", come il metodo "del calendario".

Può orientare nel counseling bisogna informare che in genere l'ovulo sopravvive per un solo giorno e gli spermatozoi fino a cinque. La valutazione del muco cervicale o dei sintomi non è però sufficiente se è richiesta la massima protezione contraccettiva postcoitale possibile.

Personalmente ritengo utile fare un'ecografia transvaginale, che in ogni visita ginecologica può essere associata all'esame obiettivo, ai fini di verificare il momento funzionale di utero ed ovaie, ovvero: spessore e caratteristiche dell'endometrio e attività e sviluppo follicolare o presenza di corpo luteo. Naturalmente non è necessario farlo routinariamente, ma può aiutare a stabilire il rischio effettivo nei casi in cui vi siano titubanze da parte della paziente sulla reale necessità di assumerla o se vi sono remore di tipo etico riguardo al meccanismo d'azione: ad esempio riscontrare un follicolo preovulatorio permette di ipotizzare un alto rischio di gravidanza se non si interviene e una buona possibilità che non si vada a bloccare l'impianto embrionario.

La contraccezione postcoitale può bloccare l'ovulazione oltre che la fecondazione o l'impianto, ma non è efficace nell'interrompere una gravidanza appena iniziata. Il meccanismo più rilevante e le conseguenti ripercussioni etiche restano comunque oggetto di dibattito.

Sintomi menopausa - La visita ginecologica