Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
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HPV E Infezioni Vaginali

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

HPV: ciò che deve necessariamente sapere anche l'uomo su questa infezione

Il Papilloma virus, o HPV, è il più diffuso agente infettivo trasmesso per via sessuale tra esseri umani. Ne sono contagiati sia uomini che donne in percentuale altissima, tanto che le ultime stime dicono che quasi il 70% della popolazione mondiale potrebbe essere portatore del virus, ovviamente senza saperlo.

Esistono diversi ceppi di Papilloma virus, circa una quarantina, la maggior parte dei quali assolutamente innocui. Il motivo per cui spesso non ci si accorge di avere contratto l'HPV, è dovuto al fatto che l'organismo è in grado di contrastare e debellare i ceppi virali più o meno aggressivi nel giro di qualche mese o di qualche anno. Tuttavia esistono alcuni ceppi di Papilloma virus, il cui genoma è identificato dai numeri "16" e "18", particolarmente pericolosi per le donne in quanto considerati i maggiori responsabili dello sviluppo di tumori maligni al collo dell'utero. Per immunizzarsi da questi specifici ceppi di HPV esiste ormai da qualche anno un vaccino molto efficace, ma la prevenzione deve necessariamente avvalersi anche di una particolare attenzione riguardante la propria vita sessuale come ad esempio usare il preservativo, durante i rapporti intimi inclusi quelli orali con nuovi partner, rappresenta infatti il modo migliore per evitare la trasmissione del Papilloma virus.

Anche l'uomo può subire gli effetti dell'infezione, seppur con conseguenze decisamente meno gravi rispetto alla donna ma, essendo l'uomo "veicolo" di contagio, per proteggere la propria partner dovrebbe sempre usare il condom.

I sintomi del Papilloma virus nell'uomo in genere sono dovuti alla formazione di piccole verruche genitali chiamate condilomi (dette volgarmente anche creste di gallo) che compaiono sul pene o nell'area anale e perineale entro circa 6 mesi dal contagio e si manifestano come piccole lesioni rosee ruvide che possono essere isolate o formare dei raggruppamenti talora molto fastidiosi in quanto spesso possono determinare bruciore e prurito. Se il contagio avviene a seguito di un rapporto orale non protetto, le verruche potrebbero formarsi anche nell'area della bocca e della gola.

I ceppi di Papilloma virus che producono questo genere di lesioni sono il "6" e l'"11". Seppur non gravi, i condilomi genitali sono fastidiosi, per cui devono essere curati attraverso l'applicazione di farmaci ad uso topico, o rimossi con la criochirugia o con il laser. Il vaccino o l'uso regolare del preservativo, rappresentano la miglior prevenzione contro il Papilloma virus.

Nell'ambito delle malattie a trasmissione sessuale l'attenzione del medico si deve rivolgere alla valutazione di entrambi i componenti della coppia al fine di avere maggiori elementi per una diagnosi più completa e per poter attuare un adeguato programma di prevenzione.

Nell'ambito delle malattie sessualmente trasmesse (MST), le infezioni da HPV hanno assunto un particolare rilievo sia perché costituiscono il tipo di infezione più frequente, sia per i rapporti di causa ed effetto che hanno con le displasie e le neoplasie del basso tratto genitale. L'infezione genitale da HPV si caratterizza infatti per la sua diffusione, la difficoltà di trattamento e per il rischio di recidive e di trasformazione displastica. La difficoltà ad eliminare ed a prevenire la malattia può essere in parte riferibile alla poca attenzione posta sinora al partner maschile, quale serbatoio e veicolo di disseminazione della malattia stessa, e l'importanza della diagnosi e del trattamento delle lesioni da HPV nell'uomo è confermata dal fatto che il maggior rischio per la neoplasia cervicale nella donna è proprio la presenza di condilomi genitali nel partner maschile. Si è osservato che il rischio di ammalarsi di cancro della cervice è maggiore nelle partner di uomini la cui prima moglie è deceduta per tumore del collo dell'utero ed inoltre è stato riscontrato che, le partner di uomini con cancro del pene, mostrano un'incidenza di cancro cervicale otto volte più elevata.

L'importanza di interrompere il circolo vizioso della trasmissione del virus fra i due partner ai fini della risoluzione della stessa infezione è avvalorata inoltre da alcune considerazioni e cioè che:

  • L'uso regolare del profilattico è associato con un rischio ridotto di infezione da HPV;

  • Il tempo di regressione delle lesioni condilomatose del pene nei partner di donne affette da CIN è più breve negli uomini che utilizzano il profilattico rispetto a quelli che non lo utilizzano;

  • La circoncisione costituirebbe un fattore protettivo, nel senso che gli uomini circoncisi hanno un minor rischio di contrarre l'infezione da HPV e quindi un minor rischio di trasmetterla alle proprie compagne. Negli uomini circoncisi la riduzione del rischio di infezione da HPV è pari al 63% e la riduzione del rischio nelle partner monogame di uomini circoncisi è uguale al 58%.

Comunque le lesioni displastiche legate all'infezione da HPV si manifestano prevalentemente nelle donne predisponendole quindi al rischio di insorgenza di una neoplasia, mentre negli uomini il riscontro di forme displastiche o neoplastiche è molto più raro. Nei partner di donne affette da HSIL infatti le PIN (cioè le lesioni intraepiteliali del pene) hanno una bassissima prevalenza (1,5%) e nelle lesioni neoplastiche del pene il virus è individuabile soltanto nel 40-45% dei casi. Resta da chiarire peraltro il motivo per cui nei maschi si sviluppino meno i tipi virali di HPV ad alto rischio o comunque i maschi presentino alterazioni displastiche in percentuale notevolmente inferiore rispetto alle donne. Non vi sono dati epidemiologici certi sull'incidenza dell'infezione da HPV nel maschio. Studi effettuati su partner di donne affette da HPV hanno riscontrato una positività variabile fra il 30 ed il 65%.

L'infezione genitale da HPV è quindi molto frequente negli uomini sessualmente attivi e si manifesta in forme polimorfe che vanno dal classico condiloma acuminato alle più subdole forme subcliniche papulomatose e maculari. L'importanza della diagnosi e del trattamento delle lesioni da HPV nell'uomo è confermata dal fatto che il rischio più significativo per una neoplasia cervicale è rappresentato dalla presenza della condilomatosi genitale nel partner maschile. L'infezione genitale da HPV, anche nell'uomo, è spesso asintomatica, senza lesioni clinicamente evidenti ma spesso evidenziabili con un esame particolare che si chiama peniscopia e, con una ancor maggiore efficacia diagnostica, con indagini di Biologia Molecolare per la ricerca del DNA virale dell'HPV.

Il virus è in grado di penetrare nella cute o nelle mucose genitali mediante microtraumatismi per cui è necessaria una frizione, una macerazione o anche delle fissurazioni di minima entità dei tessuti per consentire la prima tappa dell'infezione e cioè la penetrazione del virus.

I condilomi vengono quindi a localizzarsi nelle zone di maggior frizione durante il coito e nel maschio le localizzazioni più frequenti si verificano in corrispondenza della superficie interna del prepuzio, del solco balano-prepuziale, sul corpo penieno, sull'uretra, meno frequentemente sullo scroto, sul perineo, sull'ano. L'infezione genitale da HPV nell'uomo spesso è asintomatica. L'individuazione è resa possibile dalla peniscopia o da indagini di biologia molecolare atte ad individuare la presenza del virus.

Al fine di poter meglio comprendere quanto descritto nella risposta di una eventuale peniscopia può essere utile ricordare alcune importanti nozioni dell' anatomia del pene e che cioè: il glande è formato da una massa centrale di tessuto fibroso e da una zona periferica costituita da tessuto erettile. La superficie è coperta da un sottile piano cutaneo nel quale l'epidermide manca dello strato lucido e lo strato granuloso è appena accennato e mancano i bulbi piliferi. La cute del pene è sottile, elastica, dotata di peli che diminuiscono in numero e dimensioni andando verso il glande. Attorno al glande si costituisce un sacco cutaneo detto prepuzio, aperto verso l'apice dello stesso glande e costituito da due lamine , una esterna e l'altra interna. La lamina interna del prepuzio è ricca di ghiandole sebacee, dette ghiandole di Tayson, le quali secernono una sostanza biancastra, che assieme al prodotto di sfaldamento epiteliale costituisce lo smegma. La lamina interna inoltre, sorpassando in profondità la corona del glande, determina con essa un solco, detto solco balano-prepuziale.

Le tecniche per la diagnosi di un'infezione da HPV nelle lesioni genitali maschili sono:

  • LA PENISCOPIA

  • LA PCR

LA PENISCOPIA: la tecnica per individuare le lesioni genitali maschili da HPV è chiamata peniscopia che, anche nelle forme ben evidenti all'osservazione clinica, permette una definizione dettagliata della lesione esofitica e rappresenta una buona guida per una terapia efficace e mirata, permettendo di evidenziare quelle lesioni che spesso vi si associano e che possono sfuggire completamente al solo esame clinico, senza cioè l'ausilio della visione chiara e ingrandita del peniscopio. Anche in questi casi l'uomo rappresenta una importante riserva del virus, che gioca un ruolo significativo nella trasmissione e nella persistenza della malattia neoplastica nella donna, relativamente anche alla sua età ed al genotipo del virus infettante.

Le lesioni condilomatose possono presentarsi sotto forma di:

  • Lesioni esofitiche, multicentriche, multifocali e polimorfe, localizzate a livello cutaneo, mucoso, uretrale distale e tutte con una buona correlazione istologica;

  • Papule, spesso di osservazione difficoltosa anche alla colposcopia, rilevate, pigmentate o rosate, a superficie verrucosa o leucoplasica con sovrimpressione di immagini di puntato vascolare, localizzate soprattutto in zone completamente cheratinizzate, asciutte, come l'asta o la zona perianale;

  • Macule non rilevate, isolate o confluenti, a contorni variabili, con immagini di puntato vascolare. Mentre la papule presentano una significativa correlazione con la displasia (PIN), le macule hanno una cattiva correlazione istologica.

La colorazione biancastra che si osserva in seguito all'aggiunta di acido acetico in corso di peniscopia non è specifica per le infezioni da HPV. Diversi fattori, quali irritazioni traumatiche, candidosi e infiammazioni sostenute da altri microrganismi (HSV, Clamydia, Mycoplasmi, ecc.) possono determinare eosinofilia. La diagnosi differenziale va posta anche con gli aspetti fisiologici delle papille che talvolta circondano la corona del glande (hirsutoid papillomas) e le ghiandole sebacee ectopiche (granuli di Fordyce).

Vanno inoltre diagnosticate correttamente, coinvolgendo ovviamente più specialisti in un rapporto interdisciplinare, altre affezioni dermatologiche che potrebbero essere elemento di confusione, quali:

  • Il lichen scleroso;

  • Il lichen plano;

  • La psoriasi;

  • La balanite di Zoon;

  • Le forme ulcerative dell'herpes e della sifilide.

Per differenziare le lesioni da HPV dagli altri cambiamenti acidofili delle lesioni della cute del pene è richiesta una notevole esperienza clinica. Le lesioni da HPV sono di solito multifocali; il disegno vascolare non è immediatamente evidente ma con l'uso del colposcopio, a maggiore ingrandimento è visibile un puntato capillare. Le lesioni preneoplastiche del pene appaiono ben marcate, spesso lievemente rilevate e con un certo grado di paracheratosi. Queste sono intensamente acidofile ed è evidente un disegno di puntato. Il disegno di mosaico appare molto tardi nei processi neoplastici ed è sospetto per un tumore invasivo.

La peniscopia con applicazione di acido acetico al 5% rappresenta il test più importante per la diagnosi dell'infezione da HPV nel maschio. L'esame comprende tre fasi successive:

  • L'osservazione diretta della cute del pene, del glande, del prepuzio, del solco balano-prepuziale, del meato uretrale e della parte visibile dell'uretra distale, dello scroto, della regione crurale e dell'area perianale;

  • L'applicazione sui genitali di compresse di garza imbevute di acido acetico al 5% per 5 minuti;

  • L'osservazione con il colposcopio ad ingrandimento variabile.

La peniscopia consente una migliore definizione diagnostica in quanto individua le formazioni esofitiche di piccole dimensioni che sfuggono all'osservazione ad occhio nudo e rivela inoltre le formazioni acidofile, subcliniche, non visibili ad occhio nudo che possono essere associate alle forme floride o presentarsi isolatamente e costituire pertanto l'unica manifestazione dell'infezione.

Le lesioni virali che vengono messe in risalto dalla peniscopia possono presentarsi come:

  • Lesioni floride, esofitiche, multifocali e polimorfe che possono localizzarsi in corrispondenza della cute e delle mucose e dell'uretra distale;

  • Lesioni papulari, rilevate, pigmentate o rosate con sovraimpressione di immagini di puntato vascolare;

  • Lesioni maculari, che si presentano in forma di aree acetobianche non rilevate o appena rilevate sulla superficie cutanea o mucosa, talvolta con ombelicatura centrale, isolate o confluenti , con immagini di puntato vascolare. L'aspetto maculare non è specifico di infezione da HPV.

Le lesioni acuminate sono in genere associate ad HPV 6/11 a basso rischio ma, in oltre il 10 % dei casi di forme floride acuminate, è stato individuato comunque l'HPV 16 e questo potrebbe spiegare come mai donne con condilomatosi vulvare, partner di uomini affetti da condilomatosi acuminata, sono a rischio aumentato per la CIN.

Le lesioni papulari, pigmentate o non pigmentate, rilevate, di diametro compreso fra 3-5 mm fino ad oltre 10 mm, presentano il caratteristico aspetto della papulosi bawenoide ed il riscontro istologico può variare dalla semplice infezione virale a forme più severe quali displasia severa/ca in situ.

Nel 90 % delle biopsie è stato estratto l'HPV 16, ma il potenziale maligno per l'uomo è comunque basso. Nonostante ciò il maschio con lesioni papulari costituisce un'importante riserva di HPV ad alto rischio.

Poiché il viraggio acetobianco dopo applicazione di acido acetico è piuttosto aspecifico, si impone una diagnosi differenziale con altri quadri patologici che potrebbero determinare tale viraggio ed infatti:

  • Le balanopostiti micotiche e batteriche, si caratterizzano per la presenza di eritema, di piccole erosioni, bruciore, prurito. L'applicazione di acido acetico provoca vivo dolore con viraggio acetobianco dell'area eritematosa. In questi casi è opportuno somministrare una terapia antimicotica o antibatterica e rivalutare il caso dopo terapia.

  • Le balanopostiti irritative-allergiche (saponi-detergenti-farmaci-condom) si presentano come una lesione unica, eritematosa, a bordi irregolari con prurito e bruciore.

 

In caso di persistenza del reperto, è bene, prima del trattamento avere una conferma istologica al sospetto diagnostico ed effettuare quindi un prelievo bioptico. La biopsia può essere effettuata previa infiltrazione di soluzione anestetica (lidocaina 2%) allo scopo di rendere la lesione rilevata e facilitare così il prelievo bioptico, oppure mediante applicazione di crema anestetica Emla (lidocaina + prilocaina). Qualora si sospetti una forma irritativa o allergica è bene invitare il paziente a non esporsi al presunto allergene, ad evitare ad esempio l'uso del profilattico e quindi ricontrollare il caso a distanza.

E' importante inoltre la diagnosi differenziale con alcune condizioni fisiologiche quali:

  • La presenza di papille di natura angiofibromatosa, distribuite in filiera lungo il margine coronale del glande e che configurano un quadro di " Papillomas hirsutoid della corona del glande". Si tratta di formazioni presenti in circa il 50% dei maschi, che vengono individuate sin dall'adolescenza e che non presentano modificazioni nel tempo.

  • E' stato decritto un quadro particolare, denominato "fingering" consistente nella comparsa di un'area acetobianca all'apice di queste strutture, riconducibile ad un infezione da HPV sovrapposta.

  • La diagnosi differenziale può riguardare inoltre piccole papule giallastre, spesso molto numerose e presenti sulla cute dell'asta e sul prepuzio, rendendone irregolare la superficie. Tale aspetto è riconducibili a ghiandole sebacee ectopiche che prendono il nome di granuli di Fordyce.

  • In altri casi la diagnosi differenziale riguarda affezioni più propriamente dermatologiche quali il lichen sclerosus, il lichen planum, la psoriasi, le forme ulcerative dell'herpes e della sifilide, per le quali spesso è richiesta una specifica competenza dermatologica.

La diagnosi differenziale può riguardare inoltre le lesioni preneoplastiche molto rare quali:

  • L'eritroplasia di Queyrat, che si manifesta con una placca rossa vellutata localizzata sul glande o sulla faccia interna del prepuzio;

  • La malattia di Bowen che ha di solito l'aspetto di una lesione localizzata prevalentemente in corrispondenza dell'asta, iperemica, crostosa, lievemente rilevata, a margini netti,

  • La papulosi bowenoide, più frequente in soggetti giovani, caratterizzata da molteplici papule di colore nerastro o marrone rosso , appena rilevate ed a tipica localizzazione sull'asta.

La PIN inoltre si può manifestare in forma di aree rosse, aree intensamente acidofile con immagine sovraimposta di puntato regolare o irregolare o di mosaico. Il disegno di mosaico appare più tardivamente ed è sospetto per le forme più avanzate. Una peniscopia positiva è più frequente nelle lesioni di basso grado che di alto grado (46.5 % rispetto al 41.6%).

Il quadro peniscopico delle lesioni preneoplastiche del pene è molto simile a quello osservato per gli epiteli cervicali, vaginali e vulvari. L'evidenza di un comune agente etiologico, quale il virus HPV 16, nelle lesioni preneoplastiche del pene, nella malattia di Bowen e nella papulosi Bowenoide sottolinea l'importanza della diagnostica molecolare con la genotipizzazione del virus HPV, sia nell'uomo che nella donna.

IL SIGNIFICATO CLINICO DELL'INFEZIONE CONDILOMATOSA E L'IMPORTANZA DELLA GENOTIPIZZAZIONE DELL'HPV

I condilomi acuminati, sessualmente trasmessi, sono causati da HPV 11/16, ceppi a basso rischio. E' stato osservato comunque che donne con condilomatosi acuminata vulvare, o che hanno avuto rapporti con uomini affetti da condilomatosi acuminata, sono ad aumentato rischio di sviluppare atipie epiteliali, compreso il CIN 3. L'HPV 16 infatti è stato individuato in oltre il 10% dei condilomi acuminati, una importante riserva di virus implicati nella carcinogenesi cervicale.

Meno visibili clinicamente sono le papule appena rilevate sulla cute, pigmentate o non pigmentate, situate sul glande, sul prepuzio, sul frenulo e sull'asta del pene. Queste lesioni sono uniche o multifocali o coalescenti, del diametro di 3/5 mm fino ad oltre 10 mm. Esse rappresentano il caratteristico aspetto della papulosi Bowenoide, che istologicamente mostrano un range di atipia epiteliale che varia da una semplice flogosi da HPV alla displasia severa/carcinoma in situ. Le lesioni papulari si sviluppano di norma in uomini giovani, sono multifocali e localizzate sia al glande che all'asta del pene e possono essere distinte dal più classico morbo di Bowen che tende ad essere unifocale, localizzato al glande del pene di uomini più anziani. Le lesioni papulari del pene sono presenti in circa il 10% degli uomini con condilomi acuminati e nel 5-10% delle partner femminili con CIN3. L'evoluzione di queste lesioni non è ben conosciuta, ma si presume che il potenziale maligno sia alquanto basso. L'HPV 16 è stato estratto dal 90% delle biopsie; le lesioni papulari del pene aumentano significativamente il rischio di neoplasia cervicale e rappresentano un'importante riserva di HPV ad alto rischio. Questa associazione è un altro esempio dell'epidemiologia piuttosto simile di questa patologia che si associa con virus sia a basso rischio che ad alto rischio, indicando che i condilomi acuminati possono considerarsi la spia di altre lesioni genitali associate a flogosi da HPV. La relativa frequenza di HPV associata a papule pigmentate o no, comparata all'alta rilevanza di infezione da HPV nella donna, evidenzia in questa lesione dell'uomo, la maggiore riserva dei genotipi di HPV che sono implicati nella carcinogenesi genitale.

La peniscopia, dunque, in aggiunta all'esplorazione clinica, permette soprattutto la scoperta di lesioni unicamente sub-cliniche, che appaiono dopo applicazione di acido acetico sotto forma di "aree aceto-bianche" in pazienti abitualmente asintomatici, spesso partner di donne che presentano lesioni virali condilomatose.

LA DIAGNOSI MEDIANTE PCR DIAGNOSTICA MOLECOLARE

Il cancro della cervice è, come diffusione, la seconda forma di neoplasia nella donna. Molti studi epidemiologici hanno messo ormai in evidenza come l'infezione da HPV sia il più importante fattore etiologico nello sviluppo di questo carcinoma . In particolare tre tipi di Papillomavirus, HPV 16, 18 e 31, sembrano essere correlati con lo sviluppo del carcinoma della cervice.

L'amplificazione diretta da campione mediante gli strumenti di biologia molecolare rappresenta ancora una volta il metodo più veloce ed efficace per una diagnosi corretta che consenta di eseguire poi i necessari e periodici accertamenti diagnostici sui soggetti a rischio. E' oggi infatti possibile identificare in tempi brevi da un campione che può essere sia una biopsia che un semplice pap-test, non solo la presenza del virus ma la sua appartenenza ai vari tipi (es. Papilloma 6 , 11 , 16 , 18 , 31 , 33 , 34 , 35 , 39 , 40 , 42 , 43 , 44 , 45 , 51 , 52 , 54 , 56 , 58, o altri tipi meno frequenti). L'attribuzione del tipo virale viene condotta mediante l'analisi di sequenza impiegando un sequenziatore automatico a tecnologia fluorescente e successiva comparazione della sequenza ottenuta con i tipi e sottotipi virali identificati e descritti in letteratura.

Spesso nella pratica clinica si riscontrano quadri infettivi diversi dai classici casi clinici, sostenuti spesso da coinfezioni dovute al protrarsi di un'infezione primaria o alla difficile valutazione clinica, quando il quadro clinico viene alterato da errate terapie ed è ovvio che nel buon esito di una terapia medica, molto è dovuto all'intuito e all'esperienza del medico. La tecnica della PCR rappresenta quanto di meglio oggi si possa avere dalla evoluzione delle biotecnologie nell'area della Patologia Clinica per la diagnostica delle malattie batteriche e virali.

Mediante questa tecnica, si possono svelare quadri di patologie infettive latenti o con scarsa presenza di agenti infettanti, che risulterebbero difficilmente diagnosticabili o che non sarebbero affatto diagnosticabili con qualsiasi altra tecnica. Per contro, con la tecnica di PCR, l'elevata specificità e sensibilità, mediante cicli ripetuti di amplificazione genica, si possono esaminare campioni dove la presenza del genoma (DNA o RNA) dell'agente infettante viene amplificata e quindi, dall'analisi dell'acido nucleico, si può risalire inequivocabilmente all'agente eziologico responsabile della patologia.

La possibilità reale che la peni scopia porti ad un elevato numero di falsi positivi relativamente a lesioni acidofile o papillari, dovrebbe fare in modo che il Ginecologo e/o il Dermatologo ad possano affidarsi anche ad un esame mirato di genotipizzazione del virus dell'HPV, che potrà orientare verso quello che poi potrebbe essere il miglior indirizzo terapeutico. In considerazione dell'etiologia della neoplasia cervicale, sebbene sia ancora discusso il ruolo del maschio in questo processo, è certo che le infezioni sub-cliniche del pene costituiscono un importante serbatoio di HPV ad alto rischio, implicate nella carcinogenesi genitale in entrambi i sessi.

Pertanto un uomo con lesioni ad alto rischio espone anche la sua partner ad un aumentato rischio di neoplasia cervicale. Considerazioni simili devono essere fatte anche per il maschio omosessuale che pone il suo partner a rischio di neoplasia anorettale. E' auspicabile che tale esame di Biologia Molecolare entri, in tempi brevi, nella pratica routinaria investigativa ginecologica e dermatotologica, in quanto la GENOTIPIZZAZIONE del virus HPV, proprio per l'elevata specificità e sensibilità diagnostica, può condurre con certezza alla diagnosi e alla conseguente guarigione.

CORRELAZIONE TRA GENOTIPO DI HPV COINVOLTO CON SPECIFICHE FORME CLINICHE

Specifica forma clinica di infezione HPV Genotipo coinvolto

Verruca comune 1, 2, 4, 41

Verruca del cavo orale 6, 16

Verruche ano-genitali 6, 11, 1, 2, 40, 45, 51 (condilomi acuminati)

Papillomi laringei 6, 11, 30

Congiuntivite papillomatosa 6, 11

Neoplasia intraepiteliale non specificata 33, 35

M. di Bowen 6, 31

Papulosi Bowenoide 16, 34, 39, 42

Displasia cervicale di alto grado 16, 18

Displasia cervicale di basso grado 6, 11, 31, 45

Carcinomi cervicali e vulvari 16, 18, 11, 31, 33, 35

 

Il papilloma virus umano genitale (HPV) è la più comune infezione sessualmente trasmessa e molto spesso la maggior parte dei soggetti che la contre non sa nemmeno di averla contratta. Come si è visto ci sono più di 40 ceppi di HPV che interessano le zone genitali di entrambi i sessi. Alcuni di questi ceppi possono causare il cancro, altri le verruche genitali. Nel 90 % dei casi l'infezione sparisce spontaneamente col tempo.

E' importante sapere che l'HPV si trasmette per via genitale, generalmente durante il sesso vaginale e anale. Anche se non si hanno da anni rapporti sessuali si potrebbe in ogni caso aver comunque contratto l'HPV. La maggior parte delle persone non sa di esserne infetta. Non è detto che si debba necessariamente aver avuto rapporti sessuali completi per contrarre questo tipo di infezione ed infatti l'HPV si può trasmettere anche con contatti stretti tra pelle e pelle nella zona genitale. E' inoltre necessario sapere che ci sono dei fattori di rischio che tendono ad aumentare le possibilità di infettarsi ed essi includono il fatto che:

  • Se si è gay o bisessuali, si corre il rischio che, in seguito all'infezione da HPV, si possa sviluppare un cancro dell'ano 17 volte in più rispetto ad un uomo eterosessuale.

  • Se si dovesse avere una deficienza del sistema immunitario, come ad esempio accade nell'HIV, è più probabile sviluppare un cancro dell'ano rispetto ad altri uomini. È anche possibile che gli uomini affetti da HIV presentino casi più gravi di verruche genitali.

Occorre anche essere informati sui sintomi a cui bisogna prestare attenzione. La maggior parte degli uomini con L'HPV non presenta mai sintomi o problemi di salute. Le verruche genitali, tuttavia, sono di solito i primi sintomi correlati alla presenza di ceppi di HPV a basso rischio. Ci sono dei sintomi a cui si deve prestare attenzione in particolare alle verruche genitali le quali:

  • Possono comparire sull'inguine, sulle cosce, sul pene, sullo scroto o sull'ano.

  • Possono presentarsi come un'escrescenza che può essere piatta o assomigliare ad un cavolfiore.

  • Possono comparire alcune settimane dopo il contagio con una persona infetta.

  • Possono apparire singolarmente o in gruppi.

Di solito, per diagnosticare le verruche genitali nei maschi, il medico esamina la zona genitale e talvolta, applica dell'acido acetico per evidenziare quelle lesioni che non sono ancora ben visibili o in rilievo.

Per gli uomini gay o bisessuali che sono più a rischio per cancro anale, si tende ad utilizzare sempre di più il "pap test anale" per verificare eventuali alterazioni. Oltre alle verruche, si devono anche ricercare eventuali segni di cancro dell'ano o del pene.

Quindi bisogna fare attenzione per quanto riguarda il cancro dell'ano a non sottovalutare:

  • Sanguinamento, dolore o prurito anale;

  • Secrezione anale;

  • Linfonodi ingrossati nella zona anale o inguinale;

  • Movimenti intestinali diversi dal solito o cambiamenti della forma delle feci.

Invece bisogna fare attenzione, per quanto riguarda il cancro del pene, a non sottovalutare:

  • Un cambiamento del colore, un ispessimento della pelle o un rigonfiamento sul pene;

  • Dopo un pò di tempo si potrebbe notare un "nodulo" o una lesione sul pene. La maggior parte delle volte queste anomalie del tessuto non provocano dolore, ma potrebbero provocarlo oppure potrebbero sanguinare.

Il cancro dell'ano o del pene potrebbero quindi essere asintomatici. Fortunatamente entrambi questi tipi di cancro sono rari, specialmente negli uomini circoncisi e in quelli con un buon sistema immunitario ed è quindi buona norma per l'uomo:Controllarsi da se cercando eventuali alterazioni sul pene, sullo scroto o nella zona intorno all'ano ed è necessario recarsi subito dal medico se ci si accorge di verruche, lesioni, ulcere, chiazze biancastre o altre particolari alterazioni sul pene.

 

  • Bisogna ricordare che l'HPV è una infezione comune sia negli uomini che nelle donne e che per la maggior parte degli uomini in genere non ci saranno complicanze dopo aver contratto il virus.

  • Nella maggior parte degli uomini che hanno l'HPV, il virus scomparirà in genere entro un anno o due.

  • Per gli uomini non esiste un test specifico per l'HPV validato. L'unico test approvato e attualmente in commercio è quello per lo screening del tumore del collo dell'utero nelle donne e non serve per lo screening del cancro o delle verruche genitali correlati all'HPV nell'uomo.

  • Le verruche genitali sono contagiose e spesso una visita dal medico è l'unica cosa che serve ma troppo spesso gli uomini aspettano per vedere se le verruche scompaiono da sole.

  • L'HPV e l'herpes virus non sono la stessa cosa.

  • Le infezioni da HPV che causano le verruche non sono le stesse che potrebbero causare il cancro.

  • Voi o il vostro partner potreste aver avuto l'HPV per molti anni senza segni o sintomi. L'HPV non dovrebbe mai essere considerato un segno di infedeltà in una relazione. Non esiste un modo per capire chi è il responsabile della trasmissione dell'infezione. L'1 % degli uomini sessualmente attivi ha delle verruche genitali prima o poi.

  • Viene raccomandato il Pap test anale agli uomini gay o bisessuali in quanto il cancro dell'ano è in genere la forma tumorale più comune tra loro. Anche coloro che sono affetti dall'HIV dovrebbero sottoporsi al test.

  • Il cancro colon-rettale e il cancro dell'ano non sono la stessa cosa. Il primo è più comune è non è causato dall'HPV.

 

ECCO ALCUNI MODI PER PREVENIRE L'HPV:

  • Il modo più sicuro per evitare di contrarre l'HPV è astenersi dall'attività sessuale.

  • Coloro che sono sessualmente attivi, possono diminuire il rischio di contagio usando correttamente e regolarmente il preservativo.

  • Praticare una reciproca monogamia all'interno di una relazione con qualcuno che ha avuto poche o nessuna relazione sessuale.

  • Limitare il numero di partners sessuali.

  • Scegliere attentamente i partners sessuali.

 

Papilloma Virus e vaccinazione preventiva nell'uomo: l'importanza del ruolo dell'andrologo!

Le infezioni da HPV (Human Papilloma Virus), trasmesse principalmente attraverso rapporti sessuali non protetti, hanno previsto una campagna di vaccinazione preventiva tutta al femminile. Ma i dati indicano che non esiste una differente incidenza di contagio dell'HPV tra i due generi.

E' stato dimostrato che un uomo su due è a rischio di contrarre tale infezione; dato preoccupante ma confermato anche dal Sistema di Sorveglianza Sentinella delle Infezioni Sessualmente Trasmesse, secondo cui in Italia il 73% circa degli uomini, con un'età media di 33 anni, sviluppa una condilomatosi, provocata nel 99% dei casi dal Papilloma Virus. Ad evidenziare quindi la necessità di estendere la vaccinazione contro l'HPV anche alla popolazione maschile sono le tre più importanti società scientifiche italiane che si occupano della salute dell'uomo: la Società Italiana di Andrologia (SIA), la Società di Urologia (SIU) e la Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS).

Tale richiesta s'inserisce ovviamente in un più ampio dibattito di sanità pubblica che riguarda la profonda disparità di genere nelle politiche di prevenzione delle malattie a carico dell'area genitale. Se infatti per la popolazione femminile la visita ginecologica rappresenta da sempre un importante screening per la diagnosi precoce di malattie o infezioni di vario tipo, per l'uomo, con il venir meno della visita di leva che garantiva una visita obbligatoria a tutti i ragazzi dopo lo sviluppo puberale, tale percorso è certamente meno scontato. È necessario quindi che anche l'uomo si renda conto della responsabilità della propria salute sessuale, prendendo confidenza con la figura dell'andrologo.

In ogni caso i maschi che presentino una forma di lesione legata all'HPV e si sottopongono ad un adeguato trattamento vedranno sicuramente sia la riduzione della comparsa di nuove lesioni condilomatose che di PIN e l'approccio terapeutico può essere:

  • MEDICO;

  • CHIRURGICO.

La terapia medica prevede l'impiego dei seguenti farmaci:

  • La podofillotossina, che ha un effetto antimitotico, bloccando la mitosi delle cellule infettate da HPV;

  • L'imiquimod, un immunostimolante topico che induce la produzione di citochine ed attiva l'immunità cellulo-mediata;

  • L'interferone che possiede un'azione antivirale, antitumorale ed immunomodulante;

  • L'acido tricloroacetico che ha un'azione caustica locale, il 5 fluorouracile, che è un antimetabolita che inibisce la proliferazione cellulare.

L'imiquimod è il farmaco più recente, può essere impiegato come "self treatment" in forma di crema al 5% tre volte a settimana di notte, per un massimo di 16 settimane. I risultati sono buoni, ma il costo è piuttosto elevato.

La terapia chirurgica prevede l'impiego della crioterapia, dell'elettrochirurgia e della chirurgia laser.

La chirurgia laser o la DTC rappresentano indubbiamente la metodica ideale. Previa anestesia locale mediante infiltrazione di lidocaina al 2% o applicazione di crema anestetica di lidocaina + prilocaina è possibile escidere o vaporizzare le lesioni condilomatose. Si impiega una potenza di 15-16watt modificando il diametro dello spot ( circa 1-1,5 mm) a seconda della sede della lesione. Taluni consigliano anche un brushing periferico sull'area immediatamente circostante la lesione .La guarigione per solito è rapida con buoni risultati estetici.

 

Ciò che devono sapere gli uomini sull'HPV FAQ

Gli uomini in genere si preoccupano, quando sentono parlare per la prima volta dell'HPV, di due questioni e cioè di:

  • Quali sono i rischi che corrono se dovessero contrarre questa infezione;

  • Come potrebbero aiutare le loro partner a proteggersi dall'infezione di cui eventualmente sono portatori.

 

Gli uomini possono contrarre l'HPV?

Gli uomini possono contrarre il virus HPV nello stesso modo delle donne, tramite contatto intimo, in genere tramite rapporti sessuali (vaginali o anali). Tuttavia, di rado l'HPV causa gravi problemi di salute negli uomini, soprattutto se il loro sistema immunitario è sano.

Con quale frequenza l'HPV può interessare gli uomini?

L'HPV è molto comune sia negli uomini, che nelle donne. È difficile fare stime specifiche per gli uomini, poiché non sono stati condotti studi ampi e un test HPV validamente approvato per gli uomini non è ad oggi disponibile. Tuttavia, negli Stati Uniti, i Centers for Disease Control and Prevention (Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, CDC) stimano che oltre la metà degli uomini possa contrarre l'HPV nel corso della propria vita.

Quali sono i sintomi dell'infezione virale da HPV?

In genere, il virus HPV è asintomatico. Anche quando il virus provoca alterazioni delle cellule cutanee, queste alterazioni sono spesso così marginali da risultare impercettibili. Quando il virus HPV causa delle alterazioni visibili, la forma più comune in cui si manifesta sono i condilomi, che compaiono generalmente intorno all'ano o sul pene, sullo scroto, sull'inguine o sulle cosce. I condilomi assumono un aspetto variabile, da piccole chiazze squamose ad escrescenze piuttosto pronunciate. Non rappresentano una patologia grave e possono essere curate, sebbene possano ripresentarsi se il sistema immunitario non riesce a eliminare completamente il virus HPV. In rari casi, i tipi di HPV "ad alto rischio" possono causare alcuni tipi di tumore, come il cancro del pene o dell'ano (quest'ultimo tipico in genere degli uomini omosessuali, bisessuali o sieropositivi all'HIV).

Esiste un test HPV per gli uomini?

Attualmente non esiste un test ufficialmente approvato per rilevare l'HPV negli uomini. Questo perché deve ancora essere sviluppato un metodo efficace ed attendibile per prelevare campioni di cellule dalla pelle dei genitali, che sarebbero necessari per il rilevamento dell'HPV.

Come deve comportarsi un uomo se ha i condilomi? Deve sospendere l'attività sessuale?

Avendo rapporti sessuali mentre i condilomi sono presenti, esiste ovviamente il rischio di trasmettere l'infezione HPV. L'uso del preservativo può ridurre questo rischio.

Se la partner viene contagiata dal virus HPV bisogna sospendere i rapporti sessuali?

Non è necessario sospendere l'attività sessuale con la partner, se lei scopre di avere contratto il virus HPV. Il virus viene trasmesso facilmente tra partner sessuali. Una volta che un virus è stato trasmesso, il rischio di un effetto "ping-pong", nel quale voi e la vostra partner continuate a reinfettarvi con lo stesso tipo di HPV è basso (in altri termini, non c'è bisogno di preoccuparsi di trasmettersi ripetutamente lo stesso tipo del virus HPV). Invece se si hanno rapporti sessuali con partner diverse, si possono trasmettere quei tipi di HPV che sono "attivi" nel proprio organismo e viceversa.

Si deve anche tener presente che un test positivo per l'HPV non significa che voi o la vostra partner siete stati "infedeli". L'HPV può rimanere "latente" per molti anni prima di essere rilevato da un test. La sua partner potrebbe avere il virus HPV da lungo tempo e non vi è modo di sapere quando e da chi l'ha preso.

Cosa si può fare per proteggere se stessi e la propria partner?

 

Essendo l'HPV molto comune è difficile evitarlo completa mente. È ragionevole aspettarsi di contrarre l'HPV nel corso della propria vita. Anche avendo rapporti con una sola partner è possibile contrarre e trasmettere il virus. Tuttavia, si potrebbe cercare di ridurre al minimo i rischi per sè e per la partner:

  • Limitando il numero delle partner e scegliendo partner che si comportino allo stesso modo.

  • Usando il preservativo, se non si ha una relazione a lungo termine reciprocamente monogama. Il preservativo protegge dalla maggior parte delle infezioni sessualmente trasmissibili, compreso l'HPV. Tuttavia, esso non offre una protezione totale contro l'HPV, poiché non copre tutti i genitali.

  • Evitando il contatto sessuale con una nuova partner quando sono visibili condilomi.

  • Sollecitando la moglie o la fidanzata a sottoporsi regolarmente ad un Pap test e se lei ha già compiuto i 30 anni di età, anche ad un test HPV.

  • Gli uomini circoncisi sembrano meno esposti al rischio di contrarre il cancro del pene rispetto a quelli che non lo sono.

Sintomi menopausa - La visita ginecologica