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Per le utilizzatrici di contraccettivi orali il fumo è certamente un fattore di rischio ed è più importante di quanto in genere si ritiene, pertanto è indispensabile valutarlo sempre nell'anamnesi, informare sull'entità dei rischi ad esso collegati e consigliare di smettere. Generalmente nel comunicare i rischi è preferibile usare i valori assoluti che aiutano a comprendere meglio il rischio nel caso specifico e cioè andrebbe comunicato che statisticamente ogni anno si verificano 2 infarti su 100.000 donne non fumatrici, non diabetiche, ad un’età di 40-44 anni.
Il fumo è uno di quei casi in cui invece è utile utilizzare la spiegazione dei rischi relativi per motivare maggiormente alla sospensione, spiegando che:
Non usando CO, una donna di età inferiore ai 35 anni, in buona salute che fuma, rischia l'infarto da 3 a 11 volte in più;
Se usa la pillola e fuma il rischio può aumenta da 20 ad 87 volte;
Superati i 35 anni di età, se la donna fuma deve sospendere il fumo o non iniziare ad usare i CO;
Se la donna continua a fumare è utile spiegare e discutere insieme le possibili opzioni, prima opzione: sospendere il CO, continuando a fumare, e usare eventualmente contraccettivi a base di soli progestinici, orali o intrauterini, dopo avere ben informato sui loro possibili effetti collaterali in termini di scarso controllo del bleeding, in particolare nelle fumatici; seconda opzione: usare una contraccezione non ormonale, meno efficace o non ben tollerata o non accettata dalla paziente o dal partner; terza opzione: non usare misure contraccettive e accettare il rischio aumentato di gravidanza indesiderata.
Rischio relativo di infarto miocardio nelle utilizzatrici di CO in base al fumo
Per fare in modo che la paziente riesca effettivamente e stabilmente a smettere di fumare, il solo fatto di informare non è sufficiente è necessario invece aiutarla, utilizzando le strategie del counseling o indirizzandola ai servizi competenti. Inoltre è auspicabile che il medico stesso sia coerente con i consigli che da. La possibilità di aiutare a smettere è tanto più efficace quanto migliore è la qualità del rapporto medico paziente per cui è necessario ascoltare attivamente ed essere empatici, stabilire l'impegno reciproco, che per il medico consiste nel favorire il cambiamento del comportamento e verificarne la persistenza nei controlli. Meglio focalizzarsi su argomenti che si presume siano importanti per quella donna in particolare e in quel particolare momento, ad esempio la pelle con meno rughe, piuttosto che il possibile rischio di infarto.
Si ottengono migliori risultati parlando in positivo ad esempio non rimproverare e discutere solo dei rischi e dei divieti, ma elogiare per comportamenti positivi e sottolineare i benefici della sospensione del fumo. Consigliare di evitare situazioni, persone o luoghi a rischio che diano cioè l'opportunità di fumare. Concordare una data d'inizio e cercare la complicità ed il supporto del partner o di amici. Stabilire quali premi, anche simbolici, la donna si potrà concedere periodicamente se riesce a non ricominciare.