Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
PERFEZIONATO IN ECOGRAFIA E MEDICINA PRENATALE
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41


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Cosa Comporta La Richiesta Di Un Contraccettivo

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

Cosa fare quando la paziente chiede un contraccettivo? 

Sono tuttora diffusi da parte di alcuni medici comportamenti prescrittivi basati su studi discutibili e ormai desueti svolti con farmaci non più in uso, o dettati da una pratica medica di tipo difensivo come potrebbe considerarsi l'abuso di richieste per esami di laboratorio. Si è cercato di individuare gli esami standard da richiedere alla prescrizione di un contraccettivo orale ma va considerato che i CO sono molto diversi per tipo, dosi e vie di somministrazione e quindi anche per i loro potenziali effetti collaterali, inoltre ogni paziente ha una risposta molto soggettiva e variabile nel tempo a questi farmaci. Per tali ragioni, prima ancora di prescrivere un contraccettivo ormonale, è importante ascoltare attentamente la donna che lo richiede, cercando di capire i suoi dubbi e le sue peculiari esigenze. Una volta prescritto il contraccettivo ritenuto per lei il più adatto, la paziente dovrà provare ad assumerlo per almeno due mesi ed è indispensabile che faccia un controllo, per discutere di eventuali ulteriori dubbi, per individuare possibili effetti collaterali ed eventualmente provarne un altro. Se vi è dialogo e fiducia tra medico e paziente ogni donna potrebbe trovare il "suo" contraccettivo efficace, sicuro e ben tollerato per ridurre i timori ed il rischio di gravidanze indesiderate. 

Quando una paziente richiede un contraccettivo deve essere ascoltata attentamente anche perchè non sempre è facile capire bene ciò di cui ha bisogno. Un ascolto attivo è quanto effettivamente serve e che purtroppo spesso non avviene per mancanza di tempo o per mancanza di una preparazione specifica al counseling da parte del medico a cui viene infatti spontaneo focalizzare l'attenzione sulle indagini da prescrivere per escludere la presenza di eventuali controindicazioni, ma la percentuale di pazienti che effettivamente non possono utilizzare i contraccettivi ormonali (CO) è, per fortuna, estremamente bassa. Nella maggioranza dei casi il vero problema è l'accettabilità e molte donne in effetti sottostimano il rischio di gravidanza o hanno remore riguardo all'utilizzo del CO, per cui desiderano dei chiarimenti che vanno considerati a fondo e criticamente con ciascuna paziente.

Le motivazioni che più spesso vengono riferite per non utilizzare i contraccettivi sono le seguenti:  

  • Ritenevo che non vi fosse rischio di gravidanza
  • Non mi sono preoccupata della contraccezione
  • Pensavo "poi si vedrà"
  • Avere un rapporto non pianificato o non desiderato
  • Interrompere l'uso del metodo in quanto non tollerato
  • Non avevo contraccettivi disponibili
  • Troppe cose da pensare riguardo alla contraccezione

Ancora più spesso le resistenze all’utilizzo dei contraccettivi sono legate a fattori culturali, religiosi, a conoscenze ormai obsolete o informazioni allarmistiche, talora invece potrebbero derivare da timori del partner. Le donne quindi pongono molti quesiti ai quali i medici rispondono pensando di essere stati chiari ed esaurienti nelle loro spiegazioni ma i deludenti dati sulla accettabilità del metodo contraccettivo spesso, purtroppo, smentiscono questa sensazione.

Solo con un ascolto attivo si potrà capire ciò che effettivamente la donna vorrebbe sapere o vorrebbe comunicare e nel tentare di comprendere i desideri, i bisogni e la situazione di ciascuna,  il medico potrebbe migliorare la regolarità dell’assunzione e quindi l'efficacia dei CO con queste modalità: 

  • Ascoltando i bisogni e le preferenze della donna;

  • Presentando le varie opzioni ed evidenziando i relativi vantaggi e svantaggi;

  • Informando la donna sui rischi, sul modo di prevenirli e diagnosticandoli precocemente;

  • Cogliendo i timori della donna, sollecitandone la discussione, facendo chiarezza e rassicurando;

  • Individuando i segnali di mancata accettazione del metodo ed usandoli per ribadire l'importanza di un utilizzo regolare ed appropriato.  

Il primo atto della prescrizione dei contraccettivi ormonali è quello di identificare le donne che hanno o potrebbero avere fattori di rischio mediante un'accurata anamnesi ed inserendo così la donna in una delle categorie di rischio come indicato nei criteri medici di eleggibilità per l'impiego dei metodi contraccettivi. 

I principali elementi anamnestici da prendere in considerazione sono i seguenti:  

Se la paziente ha già utilizzato contraccettivi occorre sapere:  

  • Metodo contraccettivo utilizzato e durata d'uso;

  • Accettabilità e tollerabilità dei CO utilizzati;

  • Contraccezione utilizzata dall'ultima mestruazione o gravidanza. 

Informarsi sullo stato di salute chiedendo:  

  • Età;

  • Eventuali allergie a farmaci;

  • Storia mestruale e presenza di eventuali perdite ematiche intermestruali o post-coitali;

  • Indagini di prevenzione ginecologica eseguite (Pap-test, ecografie, colposcopie);

  • Storia ostetrica ed eventuale ipertensione gestazionale;

  • Malattie importanti e interventi chirurgici subiti; 

Informarsi su eventuali condizioni e rischi cardiovascolari della paziente: 

  • Rischio trombotico familiare e personale;

  • Cardiopatie ischemiche ed ictus;

  • Dislipidemie;

  • Valvulopatie e difetti settali;  

  • Fumo;

  • Peso e distribuzione dell'adipe;

  • Ipertensione;

  • Diabete. 

Chiedere riguardo ad altre patologie quali:

  • Emicranie, in particolare quelle focali, con aura;
  • Neoplasie mammarie familiari e personali;

  • Epatopatie, specialmente correlate alla gravidanza o all'uso dei CO, Colecistopatie.

 

Criteri di eleggibilità dei contraccettivi ormonali da considerare: 

  • Nessuna restrizione al loro utilizzo;

  • I benefici relativi al loro utilizzo generalmente superano i rischi;

  • I rischi relativi al loro utilizzo generalmente superano i benefici e devono essere usati come ultima scelta;

  • Il rischio che può determinare il loro utilizzo non è accettabile, per cui ogni fattore di rischio se possibile deve essere eliminato; 

 

Alcune delle più importanti controindicazioni all’uso dei contraccettivi:  

  • Le emicranie sono un fattore che controindica l'assunzione di CO, soprattutto se sono con aura, protratte, associate a fattori di rischio per ictus o se associate ad uso di ergotamina e derivati oppure di sumatriptan o analoghi.

  • Il diabete è una controindicazione all'uso dei CO solo se complicato, ma va tenuto anche presente che una gravidanza indesiderata in questo caso rappresenta un rischio maggiore.

  • Le dislipidemie sono una controindicazione ai CO se complicate, ma gli estroprogestinici di per se non sono aterogeni, grazie all'effetto antiossidante dell'etinilestradiolo e all'ottimo profilo dei progestinici di terza generazione.

  • Le epatopatie l'effetto epatico degli attuali CO è tale per cui sono assolutamente controindicati solo per patologie con danno epatico ancora in atto, grave o con rischio di colestasi, e in presenza di epatomi.

  • Le gravi patologie infiammatorie intestinali in fase acuta e il LES sono una controindicazione ai CO. 

 E’ comunque buona norma fare sempre riferimento a quanto riportato nei foglietti illustrativi.  

Sintomi menopausa - La visita ginecologica