Dott. Vincenzo Alvino

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Eccitazione Sessuale Nella Donna

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La Fase dell’Eccitazione Sessuale nella donna

L’Eccitazione Sessuale nella donna caratterizza la seconda fase del ciclo di risposta sessuale.

Fisiologia della lubrificazione vaginale:

La risposta genitale femminile durante l'eccitazione sessuale si caratterizza per l'aumento della lubrificazione vaginale. La risposta eccitatoria nella donna comporta inoltre la congestione dei vasi sanguigni, di cui è ricchissima la parete della vagina, dei corpi cavernosi del clitoride e bulbo-vestibolari, con conseguente aumento di lunghezza e grandezza del clitoride stesso e turgore delle labbra. Si ha inoltre l'aumento della sensibilità a livello genitale, grazie a una serie di eventi neuromuscolari e vasocongestizi. La lubrificazione vaginale può essere considerata il corrispondente dell'erezione nell’uomo.

La lubrificazione vaginale è determinata dalla presenza di un fluido dato dalla commistione delle secrezioni provenienti dalle diverse strutture dell'apparato genitale. Nel suo insieme ha un aspetto liquido, trasparente e omogeneo. La componente maggiore è costituita dal trasudato vaginale; altre componenti sono il secreto cervicale e le cellule epiteliali desquamate di provenienza vaginale e cervicale: normalmente, infatti, non sono presenti formazioni ghiandolari nella vagina. Il trasudato vaginale si crea per il lento deflusso del sangue attraverso i capillari che irrorano l'epitelio vaginale. Questo consente il passaggio di un filtrato plasmatico dal letto vascolare al terzo spazio e quindi, attraverso l'epitelio, alla cavità vaginale. Esso ha un'alta concentrazione di potassio e una bassa concentrazione di sodio, indipendentemente dalla fase del ciclo mestruale.

In condizioni di riposo, esiste un modesto passaggio attraverso l'epitelio, bilanciato però dal riassorbimento, sufficiente a umidificare la vagina e consentire una penetrazione non dolorosa. Le pareti vaginali anteriore e posteriore sono quindi collabite, a contatto l'una con l'altra, e separate da un sottilissimo film di liquido vaginale umidificante. Inoltre, la lenta circolazione ematica determina uno stato di ipossia del lume vaginale, con bassa tensione di ossigeno.

Durante l'eccitazione sessuale, il flusso ematico diretto verso l'epitelio vaginale aumenta rapidamente come conseguenza dell'innervazione parasimpatica del nervo pelvico e ciò determina l'incremento della quota di trasudato presente tra le cellule dell'epitelio vaginale che superando la capacità di riassorbimento, si riversa così nel lume vaginale. L'aumentata quantità di trasudato limita il riassorbimento del sodio da parte delle cellule epiteliali: per questo, la quantità di sodio nel fluido vaginale sotto stimolo sessuale è maggiore rispetto alle condizioni di riposo.

Vascolarizzazione genitale funzionale alla lubrificazione

L'integrità dei vasi che irrorano la vagina è il prerequisito anatomico di un'adeguata lubrificazione. La metà interna (superiore) della vagina è irrorata dai rami vaginali dell'arteria uterina e dall'arteria ipogastrica. La porzione distale della vagina riceve invece rami dalle arterie emorroidaria intermedia e clitoridea. Fattori come il fumo, malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, diabete, aterosclerosi potrebbero pregiudicare l'integrità dei fasci vascolo-nervosi genitali, potendo contribuire ai disturbi sessuali femminili, in particolar modo ai disturbi dell'eccitazione genitale, con inadeguata lubrificazione vaginale, fino alla secchezza.

Il ruolo del sistema nervoso relativo alla lubrificazione

La vagina è innervata dal sistema autonomo. In particolare ha un'innervazione motoria orto e para-simpatica, e un'innervazione sensitiva viscerale. Recentemente è stata descritta la presenza di un denso intreccio nervoso formato dai nervi autonomi, che si estende dal retto alla parete laterale della vagina medio-prossimale. In particolare, l'innervazione della vagina, funzionale alla lubrificazione, è supportata dal sistema parasimpatico attraverso il nervo pelvico. I gangli parasimpatici sono localizzati in prossimità della vagina o nella sua avventizia. Piccoli fasci nervosi si approfondano nella tonaca muscolare e formano un ricco plesso nel contesto della lamina propria. Alcune fibre possono superare la tonaca propria e ramificarsi tra le cellule squamose dell'epitelio vaginale. I recettori (meccano- e chemio-cettori) aumentano di densità partendo dall'orifizio vaginale verso la giunzione cervicovaginale. Modelli animali hanno evidenziato come le afferenze vaginali vengano convogliate dal nervo pelvico attraverso fibre lente, di tipo C.

Il ruolo dei neurotrasmettitori nei riguardi della lubrificazione

A livello vaginale, nella donna sono stati identificati numerosi neuro­trasmettitori/mediatori di natura adrenergica, colinergica o non-adrenegica/non-colinergica (NANC): adrenalina, acetilcolina, polipeptide intestinale vasoattivo (VIP), ossido nitrico (NO), neuropeptide Y, sostanza P, peptide correlato alla calcitonina, polipeptide ipofisario attivante l'adenilato ciclasi. Ciò nonostante il ruolo esatto di questi e degli altri mediatori/neurotrasmettitori nella fisio- (pato)logia dell'eccitazione sessuale deve essere ulteriormente indagato. Vari studi hanno identificato il VIP e l'NO come i neurotrasmettitori più importanti per la regolazione del flusso ematico vaginale durante l’eccitazione sessuale, sia in modelli animali, sia nella donna. Si tratta comunque di dimostrazioni indirette che necessitano di ulteriori studi. Le dimostrazioni a favore di un ruolo centrale del VIP nella regolazione del flusso ematico durante l'eccitazione femminile sono:

  • la sua alta concentrazione nei tessuti dell'apparato genitale;

  • la stretta connessione tra le strutture vascolari e le fibre nervose che contengono VIP;

  • l'eccitazione (arousal) risulta più spiccata nelle donne con livelli di VIP plasmatici più elevati;

  • l'aumento del flusso ematico vaginale per iniezione endovenosa o intraepiteliale di VIP.

Il possibile ruolo dell'NO nella regolazione dell'eccitazione femminile è stato ipotizzato dopo il suo riconoscimento come fattore di regolazione fondamentale per l'erezione maschile. In modelli animali è stato documentato l'effetto degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5: stimolazione del nervo pelvico e aumento della vasocongestione vaginale.

Modulazione della lubrificazione vaginale da parte degli steroidi sessuali

Il ruolo di estrogeni e androgeni nella funzione sessuale femminile è stato ben documentato in modelli animali. Anche se i dati sono solo parzialmente confermati nella donna, la riduzione degli steroidi sessuali dopo la menopausa è ben correlata ai disturbi della risposta sessuale genitale, sia vaginale sia vulvare. È quindi verosimile un effetto regolatorio ormonale sulla lubrificazione.

Il trattamento con estrogeni e testosterone in modelli animali ovariectomizzati ripristina il normale flusso ematico a livello genitale mediante stimolo sul nervo pelvico. La modulazione ormonale del flusso ematico potrebbe avvenire tramite la regolazione dell'attività del VIP e dell'ossido nitrico sintetasi (NOS) a livello vaginale, così come indicato su modelli sperimentali e anche nella donna: l'attività del VIP sarebbe aumentata dagli estrogeni, mentre la NOS sarebbe inibita dagli estrogeni e stimolata dal progesterone.

L'effetto diretto degli ormoni sessuali sulla lubrificazione ha mostrato che la privazione di estrogeni, in modelli animali, riduce la quantità di trasudato vaginale e che questa può venire ripristinata dalla somministrazione esogena di estrogeni. La terapia con testosterone non ne modificherebbe la produzione.

La lubrificazione vaginale è l'epifenomeno più evidente dell'eccitazione genitale femminile, mediata da complessi fenomeni neuro-vascolari e biochimici, solo in parte compresi. Gli estrogeni sono considerati fattori permittenti per il VIP, in quanto ne ottimizzerebbero l'azione a livello dell'endotelio vascolare.

Il testosterone, nella donna come nell'uomo, è considerato il fattore più importante per l'NO, in quanto ne ottimizzerebbe l'azione, in particolare a livello dei corpi cavernosi bulbo-vestibolari e clitoridei, nonché della parete vaginale anteriore, ricca di fibre nitrergiche.

 

 

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