Dott. Vincenzo Alvino

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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41


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Le Basi Neurofisiologiche Dell'orgasmo Nella Donna

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

Le basi neurofisiologiche della risposta sessuale nella donna  

Dal punto di vista neurofisiologico, gli stimoli sensoriali erogeni efficaci, dal momento in cui si vengono a determinare, sono più volte elaborati e ritrasmessi in via afferente al sistema nervoso centrale, fino ad arrivare ai centri sottocorticali e neocorticali, dove sono ulteriormente elaborati e, quindi, percepiti. Alla percezione segue l'interpretazione degli stimoli a livello delle cortecce associative (convergenza limbica, convergenza prefronatale, convergenza parieto-temporale), dove avviene anche l'integrazione con altri stimoli di significato sinergico, neutro o avversativo. Successivamente, gli stimoli sensoriali sono valutati nelle aree di memoria dell'ippocampo, che insieme all’amigdala, fa parte del cosiddetto sistema limbico, e che rappresenta una vera e propria banca dati di pregresse esperienze sensoriali (anche ancestrali) e delle loro valenze motivazionali.

La risposta cognitivo-comportamentale agli stimoli sessuali sensoriali afferenti è gestita dall'amigdala e dall'ipotalamo. L'amigdala presiede alla risposta comportamentale grazie alle sue connessioni con la corteccia associativa limbica e prefrontale. Ciò consente all'amigdala di tradurre le sensazioni viscerali in un ricco assortimento di associazioni e di resoconti che, nel loro insieme, comportano l'interpretazione cognitiva degli stati emozionali ed evocano un'adeguata risposta comportamentale. L'ipotalamo, considerato il nucleo motore del sistema nervoso autonomo, modulando i circuiti riflessi viscerali, la cui organizzazione risiede nel tronco encefalico, coordina l'espressione comportamentale degli stati emozionali. Ciò si realizza anche tramite la neuromodulazione dell'attività simpatica e parasimpatica.

Tra i vari sistemi sensitivi che, direttamente o indirettamente, sono in grado di attivare la fase eccitatoria e di farla progredire fino all'orgasmo, un ruolo molto rilevante è occupato dal sistema somato­sensitivo e dalla via sensitiva viscerale.

Via afferente somatosensitiva

La via afferente somatosensitiva convoglia nel nervo pudendo gli stimoli termici, tattili, pressori e algici che originano dalla stimolazione dei genitali esterni e dall'area perigenitale. A livello vaginale, l'innervazione sensitiva è più rappresentata nelle aree distali e nella parete anteriore, rispetto alla porzione prossimale e alla parete posteriore. È tuttavia il clitoride l'organo genitale femminile ove è più rappresentato il sistema somatosensitivo. Dai recettori clitoridei i segnali somatosensitivi percorrono il nervo dorsale del clitoride e il nervo pudendo. La via afferente somatosensitiva penetra quindi nelle corna posteriori del midollo spinale a livello di S2-S4, dove entra in sinapsi con i neuroni sensoriali ascendenti e con i neuroni pregangliari parasimpatici. I neuroni ascendenti veicolano i segnali ai centri sottocorticali e neocorticali; le sinapsi con i neuroni pregangliari parasimpatici vengono a definire il cosiddetto arco riflesso somato-sacrale. La neuromodulazione del clitoride è gestita da un circuito neuronale multisinaptico, piuttosto che da un semplice collegamento riflesso somatico. Questo fatto, insieme all'alta concentrazione di meccanocettori, rende il clitoride il più importante organo sensoriale genitale della donna. 

Il ripetersi della fase dell'orgasmo è più tipico della donna, essendo condizionata, nel maschio, dalla durata del periodo refrattario. Si posono avere quindi tre differenti modalità di risposta sessuale femminile:

  • Orgasmo multiplo;

  • Eccitazione fino al plateau senza raggiungere l'orgasmo;

  • Brevi diminuzioni del livello di eccitazione, seguite o meno da orgasmo e quindi da rapida risoluzione.

Via sensitiva viscerale

La via sensitiva viscerale convoglia, attraverso i nervi ipogastrici e i nervi pelvici, informazioni generatesi dall'utero e dalla vagina. Studi sperimentali indicherebbero come il nervo ipogastrico sia responsivo principalmente alla stimolazione intensa dell'utero; mentre il nervo pelvico sembrerebbe più responsivo alla stimolazione vaginale, sia lieve sia intensa. Studi condotti su donne portatrici di una lesione midollare alta e, quindi, con interruzione delle vie afferenti somatiche e viscerali, hanno dimostrato la capacità del nervo vago (il X nervo è il più importante dei 12 nervi cranio-encefalici del parasimpatico) di trasmettere stimoli genitali viscerali direttamente al cervello. È stato così evidenziato che, attraverso il vago cervicale, fibre afferenti primarie raggiungono il mesencefalo, i gangli nodosi, il nucleo del tratto solitario e, infine, l'ipotalamo. 

Il "punto G"

Sebbene la parete vaginale sia considerata un'area relativamente poco sensibile, sulla sua porzione anteriore, alle ore 12 e a pochi centimetri oltre l'ostio vaginale, si troverebbe un'area relativamente sensibile alla stimolazione elettrica, nota come punto di Grafenberg, e rinominato "punto G". Tale area è di difficile palpazione in condizioni basali, mentre sarebbe apprezzabile come un "rigonfiamento" durante la fase eccitatoria genitale. Il punto di Grafenberg, anche se è ancora controverso nella definizione e nel suo significato, rappresenterebbe un'area sensitiva che, se stimolata, può produrre una varietà di sensazioni iniziali, quali disagio, stimolo emozionale o piacere. Una sua stimolazione reiterata, se adeguata, può essere soggettivamente gradita, fino a indurre ipoteticamente l'orgasmo nel 30% delle donne.

Ruolo degli ormoni sessuali nelle fasi dell'eccitazione e dell'orgasmo nella donna

Androgeni

Nella donna, il testosterone (T), l'androstenedione (A), il deidroepiandrosterone(DHEA) e la sua forma solfata (DHEAS) sono prodotti dall'ovaio e dal surrene.

Gli androgeni, oltre a condizionare il comportamento sessuale appetitivo e la risposta biologica agli stimoli sessuali, svolgono anche un ruolo importante nelle fasi di eccitazione e dell'orgasmo. Affinhé si verifichino fisiologicamente queste risposte sessuali, è importante che i livelli di androgeni circolanti si mantengano a un valore di almeno un terzo al di sopra del cut-off. Da questo punto di vista, l'androgeno più attivo è il Testosterone nella sua forma libera. Il DHEA e il DHEAS, possiedono una capacità androgenizzante pari a a circa il 20% rispetto a quella del T e sono metabolizzati, nei tessuti periferici, in T (50%) ed estrogeni (50%). Il DHEA e il DHEAS, inoltre, sono steroidi con ipotizzate capacità di modulare le funzioni cognitive, grazie al loro effetto acido y-aminobutirrico-antagonista.

Il testosterone nella donna determina i seguenti effetti a livello sessuale:

  • Mantiene il desiderio sessuale attivo.

  • Determina un normale livello di soglia della sensibilità genitale, clitoridea e mammaria.

  • Determina la capacità di raggiungere l'orgasmo.

  • Determina un buon livello di eccitabilità (genitale e non-genitale).

  • Determina una buona tonicità della muscolatura striata (muscolatura perineale in particolare).

  • Determina la sensazione generale di benessere psico-fisico.

Estrogeni

Nella donna, l'innesco e l'evoluzione della fase eccitatoria centrale e genitale sono momenti condizionati da adeguati livelli plasmatici di estrogeni. Questi ormoni influenzano la neuro-modulazione cerebrale della fase eccitatoria, e la loro concentrazione plasmatica si correla con la concentrazione di peptide intestinale vasoattivo e di ossido nitrico sintetasi vaginale. A livello cerebrale, gli estrogeni hanno un effetto modulatorio sulla sintesi e sul rilascio di neurotrasmettitori e neuropeptidi. Inoltre, influenzando i sistemi neuroendocrini posti a controllo di numerosi centri ipotalamici e limbici, possono condizionare lo stato dell'umore e della condizione di benessere psicofisico, oltre ad alcuni tipi di risposta cognitivo-comportamentale simpatico-mediata quale ad esempio, l'attività vasomotoria (quindi vampate di calore da calo degli estrogeni). A livello genitale, recettori per gli estrogeni sono presenti nell'epitelio, nello stroma e nella muscolatura liscia vaginale. In vagina, gli estrogeni condizionano la lubrificazione vaginale. Questo fenomeno è, quindi, un'espressione della fase eccitatoria genitale. In fase eccitatoria genitale, adeguati livelli di concentrazione plasmatica di estrogeni consentono, in sinergismo con l'azione androgenica, la riduzione della soglia di sensibilità genitale. Il calo del livello di estrogeni caratterizza ogni tipo di menopausa e comporta ricadute negative, dirette e indirette, su tutte le fasi della risposta sessuale, compresa quella dell'orgasmo.

Sintomi menopausa - La visita ginecologica