Dott. Vincenzo Alvino

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Il Desiderio Sessuale

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

IL DESIDERIO SESSUALE (libido): elementi per la diagnosi e la cura del calo di desiderio sessuale

Quando la provano, tutti sanno riconoscere l'intensa emozione definita come “desiderio sessuale”, comunque molti ne lamentano la scarsa intensità o addirittura la mancanza e cercano talora di provarla con droghe o con stimoli sempre più trasgressivi.

Il desiderio sessuale è espressione di una funzione cerebrale molto complessa che determina il bisogno e il desiderio di comportarsi in un certo modo dal punto di vista sessuale e può essere indotto da vari tipi di stimoli e cioè:

  • Da stimoli interni al corpo, ormonali e psichici (quali possono essere ad esempio le fantasie sessuali e i sogni erotici);

  • Da stimoli esterni al corpo, che giungono al cervello attraverso gli organi di senso, e questi stimoli hanno la capacità di eccitare una persona quando si imbatte in un’altra persona che in qualche modo attiri la sua attenzione e la intrighi.

Attraverso l’attrazione fisica, fattore che inizia a manifestarsi nel periodo della pubertà, il desiderio sessuale tende per prima cosa al mantenimento della specie e l’attrazione più forte, cioè quella cosiddetta “di pelle”, è indotta dai ferormoni, sostanze che fanno in modo di attrarre sessualmente e la cui produzione inizia proprio nel periodo puberale. Tali sostanze sono diverse da persona a persona, sono codificate dal sistema immunitario e va tenuto presente che per un individuo maggiore è la possibilità di attrarre fisicamente, maggiore diventa la probabilità di successo riproduttivo.

Desiderio sessuale e ferormoni sono molto influenzati dagli ormoni ed in particolare dal testosterone, ormone molto potente negli uomini ma potente anche nelle donne in cui sono comunque di primaria importanza anche gli estrogeni e la carenza, o addirittura la mancanza, di questi due ormoni che viene a verificarsi ad esempio dopo la menopausa, fa sì che il desiderio sessuale tenda a diminuire notevolmente, a meno che la donna non inizi una eventuale terapia sostitutiva.

Sia nell’uomo che nella donna il desiderio sessuale è inibito dalla prolattina, un ormone che potrebbe subire un notevole incremento per varie cause (allattamento a parte) ed in particolare lo stress ne è una causa molto frequente.

Tra gli ormoni che invece tendono a favorire il desiderio sessuale vi è l’ossitocina, cioè il neurormone che, in coincidenza con l’orgasmo, aumenta repentinamente e che è in grado di imprimere nel nostro cervello chi è la persona che ci rende felici e che in tal senso, rappresenterebbe il principale mediatore neurobiologico dei legami affettivi.

A riguardo del desiderio sessuale oltre agli ormoni sono molto importanti anche la salute fisica e psichica che regolano il livello di energia vitale di cui l’energia sessuale è forse l’espressione più importante ed anche altri fattori, stimolanti o inibenti, tra cui farmaci, droghe e malattie psichiatriche.

Per tali ragioni, di fronte alla presunta diminuzione o addirittura alla perdita del desiderio sessuale, è essenziale fare un’accurata valutazione clinica. La salute fisica è una condizione necessaria, ma non sufficiente, perché il desiderio sessuale possa concretizzarsi ed infatti il secondo grande fattore che condizionail desiderio è la motivazione emotiva e affettiva che lo sottende. E’ possibile comunque distinguere tra le varie motivazioni:

  • Il sesso motivato dall’amore che nasce dal bisogno/desiderio di amore e di intimità emotiva. Tipico dell’amore romantico, se la coppia è innamorata questo tipo di sesso fa sognare più di ogni altro e, se corrisposto, può dare una grande felicità, soprattutto nelle donne;

  • Il sesso ricreativo o sperimentale, che nasce dal desiderio di gioco, di novità, di trasgressione, di divertimento, di complicità è tipico dei giovani maschi ed è sperimentato da ambo i sessi, e a tutte le età, per il fatto che attualmente si è venuta a creare una maggiore disinibizione, vi sono minori regole morali e vi è una prostituzione facilmente fruibile;

  • Il sesso procreativo, finalizzato all’avere un figlio;

  • Il sesso riparativo, o consolatorio,in cui il bisogno sessuale nasce da motivazioni non sessuali (ansia, tristezza, sentimento di solitudine, abitudine, noia) e molte donne accettano un rapporto senza gioia per queste ragioni;

  • Il sesso strumentale, sempre più frequente e finalizzato ad ottenere dei vantaggi diretti o indiretti, economici, professionali, relazionali.

Tutte queste motivazioni possono poi variare e incrociarsi tra loro in diverse fasi della vita e a seconda del tipo di relazione che la donna e l’uomo stanno vivendo. Va sottolineato che il desiderio sessuale è molto spesso modulato dalla valutazione sull’opportunità o meno di esprimerlo, considerando rischi e vantaggi.

La diagnosi di “scarso desiderio sessuale” è piuttosto delicata, in quanto si tratta di un’emozione difficile da quantificare specialmente se l’interessata è convinta, dal suo punto di vista, di ritenersi del tutto normale! In ogni caso vi sono alcuni segnali e comportamenti che spesso potrebbero suggerirne una riduzione e che hanno in comune “l’evitamento dell’intimità” ed indicano quindi una “strategia”, più o meno consapevole, di cercare in qualche modo di sottrarsi alle possibili avance del partner. Se questi segnali sono relativamente costanti, al punto da ridurre effettivamente la frequenza dei rapporti sessuali, l’ipotesi di un probabile calo del desiderio sessuale diventa realistica. Alcuni dei comportamenti che potrebbero indirettamente segnalare questa situazione potrebbero essere i seguenti:

  • Trascurare l’aspetto fisico e in generale avere poca cura di sé, specie in casa;

  • Avere rapporti sessuali ripetitivi, noiosi, brevi, privi di fantasia e quindi poco gratificanti;

  • Andare a coricarsi prima, o molto più tardi, del partner;

  • Accusare di frequente malesseri soggettivi (il classico “ora no…ho mal di testa”);

  • Iniziare discussioni spiacevoli o addirittura litigare la sera;

  • Stare a guardare la TV fino a tarda notte;

  • Stare al telefono per ore nei momenti che magari potrebbero essere più adatti all’intimità;

  • Lasciare la porta della camera da letto aperta se si hanno figli nella stanza accanto;

  • Lasciare che i più piccoli dormano “in mezzo” nel letto coniugale (inducendo quello che è il contraccettivo perfetto, ossia l’astinenza);

  • Stordirsi spesso con l’alcol;

Se per caso venissero individuati alcuni di questi comportamenti occorrerà chiedersi quali potrebbero esserne eventualmente le cause in modo da trovare una possibile soluzione, ed in pratica le possibili cause che andrebbero prese in considerazione a tal riguardo sarebbero le seguenti:

  • CAUSE BIOLOGICHE (fisiche): le cause fisiche più frequenti sono in genere quelle ormonali (ad esempio l’età della donna potrebbe suggerire un possibile ruolo della caduta del testosterone, l’ormone più importante per evocare il desiderio, e degli estrogeni) ma possono essere chiamati in causa anche molti altri fattori fisici quali ad esempio: una anemia da carenza di ferro, la sindrome premestruale, l’ansia e la depressione, nonché problemi genitali che possano in qualche modo causare dolore ai rapporti, cistiti o difficoltà all’orgasmo.

  • CAUSE PSICOLOGICHE: Sul fronte psicologico, stress e conflitti potrebbero frenare molto il desiderio sessuale.

  • CAUSE RELATIVE ALLA RELAZIONE DI COPPIA: conta moltissimo la qualità dell’intimità nella coppia e, soprattutto, dell’apporto positivo che il partner stesso dovrebbe essere in grado di fornire.

Nella coppia, spesso chi riesce a mettere in evidenza un problema, portandolo all’attenzione del medico, è in realtà il portavoce, più o meno consapevole, dei problemi dell’altro e si può verificare che:

  • Molte donne tendano a perdere il desiderio sessuale quando, a sua volta, il partner abbia problemi sessuali personali quali potrebbero essere un deficit di erezione o l’eiaculazione precoce;

  • Molte donne lamentano che molto spesso il desiderio venga soppresso dalla monotonia dei rapporti sessuali, dalla mancanza di fantasia, dalla prevedibilità e dall’incapacità del partner di “corteggiarle”.

Riguardo ad una eventuale terapia si dispone di un presidio terapeutico che può aiutare a ricreare le fantasie sessuali e a superare il disagio del rapporto con il partner, causato ad esempio dalla menopausa chirurgica. Il farmaco, disponibile ormai da diversi anni, è il cerotto al testosterone (TESTOGEL), il primo farmaco approvato per la cura delle disfunzioni sessuali femminili che siano comparse dopo un intervento demolitivo quale potrebbe essere l’asportazione dell’utero e delle ovaie, intervento che può essere attuato per diverse indicazioni e che in genere determina una menopausa con sintomatologia importante.

La terapia ormonale con estrogeni riesce ad eliminare le vampate e in genere tutto il corteo sintomatologico, tranne uno e cioè l’assenza di desiderio sessuale e anche dell’orgasmo che diventa sempre più difficile da raggiungere, per cui viene a crearsi una sorta di blocco sessuale dopo un intervento che avrebbe dovuto essere risolutivo per i problemi fisici, ma che invece potrebbe rivelarsi dannoso riguardo all’intesa di coppia.

L’indicazione per la prescrizione del cerotto al testosterone è proprio il “disturbo da desiderio sessuale ipoattivo”, termine che indica la perdita di desiderio sessuale e che in effetti potrebbe causare un forte disagio personale e questo farmaco è in grado di aiutare le donne che presentino tale disagio anche dopo anni dall’intervento chirurgico che hanno subito, perché potrebbe essere in grado di restituire al corpo quello che ha perduto. Il trattamento, tuttavia, una volta iniziato non agisce immediatamente, ma in genere necessita di circa un mese di tempo per ristabilire un buon equilibrio ormonale. Nel periodo che precederà la ricomparsa del desiderio sessuale potrebbe essere molto utile, e senz’altro consigliabile che la donna e la coppia, affrontassero altri eventuali aspetti riguardanti il desiderio sessuale che potrebbero essere in crisi a causa della menopausa chirurgica, o indipendentemente da questa e sarebbe anche una ottima cosa il farsi corteggiare dal partner, così da far crescere con gradualità tutta la capacità di risposta, fisica ed emotiva allo stimolo crescente del desiderio che il testosterone tenderà nuovamente ad innescare.

Ovviamente questo dispositivo terapeutico cura la componente biologica del problema, legata alla carenza di testosterone, ma non può certamente curare i disturbi del desiderio dovuti a cause psicologiche, per esempio dovuti a pregresse molestie o abusi, o a conflitti di coppia. Ecco perché la diagnosi accurata della ragione per cui il desiderio sessuale abbia avuto un calo è essenziale! In effetti il testosterone, nella donna come nell’uomo, è l’ormone che determina l’energia vitale e la voglia di vivere e di amare, in quanto:

  • Agisce sul cervello aumentando l’energia (fisica e mentale), la grinta e la lucidità con cui si perseguono gli obiettivi;

  • Stimola il desiderio sessuale, i sogni erotici, le fantasie sessuali volontarie e le fantasie sessuali spontanee, i cosiddetti sogni sessuali ad occhi aperti, che affiorano nei pensieri mentre si è impegnati in altre attività;

  • Aumenta l’eccitabilità del capezzolo, che è ricco di recettori per gli androgeni, e l’eccitabilità genitale, in particolare del clitoride e dei corpi cavernosi che sono inseriti al di sotto delle piccole labbra;

  • Accelera il tempo che intercorre fra l’inizio del gioco erotico e il raggiungimento dell’orgasmo;

  • Aumenta l’intensità del piacere fisico e facilita gli orgasmi multipli;

  • Aumenta il tono, la competenza e la forza muscolare, migliorando l’effetto dell’esercizio fisico;

  • Contribuisce a mantenere una forma del corpo tipica dell’età giovane e fertile;

  • Quando manca, o si riduce drasticamente, come succede dopo la menopausa, soprattutto quella chirurgica, l’adipe sul punto vita e sull’addome tende ad aumentare;

  • In sinergia con gli estrogeni, stimola le ghiandole sebacee a produrre i ferormoni, cioè quelle sostanze che inducono la formazione di quello che viene definito come “profumo di donna”.

Se venisse a mancare o diminuisse drasticamente la produzione di testosterone si attenuerebbero molti aspetti relativi alla salute e alla sessualità alimentati da questo ormone per cui, ad esempio, la donna che abbia subito una menopausa chirurgica potrebbe notare un netto peggioramento della sua sessualità ed in particolare potrebbero venire a verificarsi alcune delle seguenti condizioni:

  • Una netta riduzione o addirittura la perdita del desiderio sessuale;

  • Una difficoltà ad eccitarsi, sia mentalmente (“non riesco ad eccitarmi”) che fisicamente ( “non mi sento lubrificata…ho una sensazione di secchezza durante i rapporti sessuali”);

  • Una difficoltà, fino all’impossibilità, di raggiungere l’orgasmo la comparsa di un vero e proprio dolore durante i rapporti, verificandosi in tal modo un peggioramento tale da indurre ad evitare ogni tipo di intimità, col rischio di una crisi di coppia tanto maggiore quanto più la donna è giovane.

L’utilizzo del testosterone comunque può ridare certamente slancio alla risposta fisica e può far ritrovare il desiderio sessuale venuto meno, anche dopo molti anni dall’evento negativo e, ad esempio anche il fatto di riuscire ad innamorarsi di nuovo potrebbe determinare un notevole incremento del desiderio emotivo, grazie anche all’eventualità di un amore che venga corrisposto. Inoltre il testosterone può determinare anche un effetto positivo sull’umore, in quanto tende a far aumentare la produzione di un particolare neurotrasmettitore, la serotonina, cioè del più importante mediatore del nostro benessere emotivo, venendosi in tal modo a delineare una sinergia perfetta che potrebbe permettere di tornare a vivere pienamente anche dal punto di vista sessuale.

In caso di perdita del desiderio sessuale, specie dopo un intervento di ovariectomia bilaterale, è essenziale parlare con il proprio ginecologo, che valuterà l’opportunità di trattare il disturbo anche dal punto di vista della terapia ormonale, non solo con ormoni estrogeni, e verrà presa in considerazione anche l’eventuale utilizzo del cerotto al testosterone.

L’utilizzo del cerotto al testosterone può risultare molto utile a raggiungere questo scopo e , una volta stabilito che tale presidio terapeutico possa risultare utile al caso in esame, va spiegato bene alla paziente il suo meccanismo d’azione e le modalità d’uso sottolineando che:

  • Il cerotto, un dispositivo di forma ovale e trasparente, dovrà essere applicato sulla cute dell’addome, per esempio ai lati del pube, due volte la settimana (per esempio lunedì mattina e giovedì pomeriggio) in modo continuativo, cioè senza nessun periodo di sospensione;

  • Il cerotto contiene testosterone bioidentico e bioequivalente, cioè uguale al testosterone prodotto dall’ovaio per cui è come se l’ovaio fosse tornato a produrre questo l’ormone;

  • L’ormone viene ceduto al corpo attraverso la cute e garantisce livelli plasmatici costanti, analogamente a quanto avviene nella donna le cui ovaie funzionino regolarmente;

  • La quantità ceduta quotidianamente è di circa 300 mcg nelle 24 ore e questo fatto consente di ripristinare i livelli plasmatici fisiologici, tipici della donna in età fertile;

  • Il presidio terapeutico richiede circa un mese per esplicare completamente la sua azione clinica, questo perché la donna in menopausa chirurgica presenta anche una riduzione dei recettori ormonali per il testosterone per cui è necessario un certo tempo perché tutto il corpo femminile ritrovi il suo equilibrio ormonale, metabolico e funzionale anche sul fronte strettamente sessuale.

 

 

 

Sintomi menopausa - La visita ginecologica