Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
PERFEZIONATO IN ECOGRAFIA E MEDICINA PRENATALE
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41
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Uso Di Farmaci In Gravidanza

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

USO DEI FARMACI IN GRAVIDANZA

Uno dei problemi più sentiti dalla gestante riguarda l'assunzione dei farmaci ed il possibile effetto dannoso che questi potrebbero esercitare sul feto.

Studi epidemiologici hanno evidenziato che il 40-90% circa delle gestanti assume farmaci (vitamine, antibiotici, lassativi, antiemetici, antiacidi, diuretici ed antistaminici).

L'incidenza delle anomalie fetali (intese come malformazioni, sindromi genetiche, cromosomopatie, ritardo mentale, ecc.) è di circa 5 casi ogni 100 nati. Le cause che determinano queste anomalie sono:

  • sconosciute nel 65-70% dei casi,

  • genetiche nel 25-30%,

  • infettive nel 3-5%,

  • da patologie materne preesistenti (diabete, fenilchetonuria) nel 4%

  • iatrogene (farmaci, radiazioni, sostanze tossiche) solo nell'1% dei casi.

Circa il 40% delle gravidanze insorge senza una programmazione, per cui la donna in età fertile dovrebbe assumere un farmaco solo se strettamente necessario.

In gravidanza è buona norma utilizzare farmaci di provata efficacia, riconosciuti innocui per il feto. Se possibile, bisogna evitare i farmaci di nuova immissione in commercio poiché spesso non esistono studi sufficienti che ne comprovino l'innocuità per il feto.

La terapia con un farmaco potenzialmente dannoso per il feto deve essere sospesa non appena si diagnostica la gravidanza.

Se non è possibile programmare la gravidanza oppure in caso di malattie che richiedono una terapia cronica (ad esempio l'epilessia, l'ipertensione arteriosa, l'ipertiroidismo etc.) il medico sceglierà il farmaco meno rischioso per il feto.

Se la gestante ha assunto un farmaco potenzialmente dannoso per il feto è importante valutare il periodo di assunzione del prodotto in relazione al concepimento, il tempo di esposizione ed il dosaggio. Fortunatamente sono pochi i farmaci teratogeni, quelli cioè con sicuro effetto nocivo che aumentano il rischio di malformazioni embrio-fetali.

In caso di assunzione di farmaci nel periodo del concepimento dovete rivolgervi allo specialista ginecologo o genetista oppure telefonare a uno dei centri di informazione, indicando con precisione il nome del farmaco utilizzato ed in quale periodo della gravidanza è avvenuta l'esposizione.

Ricordiamo che i periodi della vita prenatale sono:

  • Il periodo pre-embrionale (fino al 32° giorno dall'ultima mestruazione). In questa fase qualsiasi agente teratogeno ha un effetto "tutto o nulla", cioè determina un aborto spontaneo precoce oppure non causa alcun danno.

  • Il periodo embrionale (dal 32° al 70° giorno). Questo è il periodo più pericoloso in quanto farmaci teratogeni possono indurre malformazioni degli organi.

  • Il periodo fetale (dal 70° giorno fino al giorno al parto). In questa fase la maggior parte dei farmaci non determina danni, oppure dà effetti collaterali transitori.

Alcune regole fondamentali in gravidanza

  • Non assumere farmaci se non è necessario.

  • La malattia materna che richiede l'assunzione di un farmaco è quasi sempre più pericolosa del farmaco stesso.

  • Quando desiderate una gravidanza cercate di effettuare un'eventuale terapia medica nella prima fase del ciclo, entro il 14° giorno dall'ultima mestruazione, cioè prima del periodo del concepimento.

  • Se avete un ritardo mestruale o il test di gravidanza è positivo, sospendete immediatamente l'assunzione di farmaci potenzialmente teratogeni e consultate il vostro medico.

  • Nelle prime 10 settimane di gravidanza (70° giorno dall'ultima mestruazione) cercate di evitare l'assunzione di ogni farmaco. In questo periodo avviene la formazione degli organi.

  • I farmaci che si usano comunemente per il mal di testa, per la febbre, per le allergie non hanno effetti negativi dimostrati. Pertanto, l'assunzione occasionale nelle prime fasi di gravidanza non presenta problemi.

  • Se siete affette da malattie che vi obbligano a terapie croniche (ipertiroidismo, ipotiroidismo, diabete, ipertensione arteriosa, epilessia, sindrome depressiva etc.), parlatene con il ginecologo prima di intraprendere una gravidanza. Alcune terapie dovranno essere sospese o modificate prima della gravidanza.

  • Cercate di non rimanere incinta in concomitanza di viaggi che vi obbligano ad eseguire vaccinazioni o profilassi contro malattie esotiche.

  • Se state utilizzando una terapia con farmaci potenzialmente teratogeni (ad esempio l'acido retinoico per l'acne), usate un metodo contraccettivo adeguato.



Classi dei farmaci in relazione al loro potere teratogeno

Farmaci per i quali non sono stati evidenziati effetti negativi sul feto:

  • Alcuni antibiotici (amoxicillina, ampicillina, eritromicina)

  • Gli integratori (acido folico, vitamine a basso dosaggio, ferro)

  • I tocolitici (farmaci per ridurre le contrazioni uterine)

  • Il paracetamolo (antidolorifico e antifebbrile)

  • I farmaci per migliorare la circolazione venosa

  • Gli anestetici locali e alcuni anestetici generali

  • Ifarmaci antiacidi ed alcuni farmaci antiulcera

  • I farmaci antidiarroici

  • I blandi lassativi

  • Alcuni antinfiammatori ed antidolorifici

  • Gli antispastici.

Farmaci con effetti dannosi (o sospetti) sul feto:

  • I tranquillanti (il neonato può avere una sindrome da astinenza)

  • I diuretici

  • Alcuni antidolorofici

  • Gli ansiolitici

  • Alcuni antibiotici (cloramfenicolo, rifampicina etc.)

  • Gli antidiabetici orali.

Farmaci potenzialmente teratogeni (da evitare nel primo trimestre):

  • Alcuni antitumorali (malformazioni del Sistema nervoso centrale o degli arti)

  • Gli ormoni androgeni (mascolinizzazione dei feti di sesso femminile)

  • Alcuni antitiroidei (derivati imidazolici, iodio radioattivo e ioduri possono causare danni alla tiroide e gozzo fetale se usati dopo la 10a settimana.

  • Alcuni espettoranti: contengono ioduri.

  • Il litio carbonato (malformazioni cardiache)

  • I retinoidi e vitamina A (malformazioni del Sistema nervoso, orecchio e cuore). Questi farmaci possono essere dannosi fino ad un anno dall'ultima assunzione.

  • Alcuni antibiotici (tetracicline: colorazione gialla dei denti; aminoglicosidi: danni al nervo acustico)

  • La warfarina ed altri anticoagulanti orali della classe dei cumarinici (sindrome caratterizzata da difetti nasali, malformazioni del Sistema Nervoso Centrale, ritardo mentale ed iposviluppo fetale).

  • Alcuni antiepilettici (acido valproico: spina bifida e dismorfismi facciali).

Sintomi menopausa - La visita ginecologica