Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41
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Menopausa - Terapie Alternative

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

MENOPAUSA: TERAPIE ALTERNATIVE

La soia è una pianta erbacea annuale, originaria della Cina. Presente in Europa fin dal XVIII secolo, fu poi importata anche in America, ai primi dell'800, dove iniziò ad essere coltivata su vasta scala. Oggi le principali coltivazioni di soia sono negli Stati Uniti ed in Brasile. Appartenente alla famiglia delle Leguminose, come i piselli, i fagioli ed i ceci, è al centro dell'interesse di studiosi di tutto il mondo come alimento dietoterapeutico. Grazie alla lecitina, infatti, abbassa il livello di colesterolo del sangue, previene il rischio dell'aterosclerosi e dell'infarto del miocardio, e non solo: la lecitina ha effetto ricostituente sul sistema nervoso centrale, in quanto fornisce colina, necessaria alla neurotrasmissione colinergica e per l'alto contenuto in fitoestrogeni è consigliata in donne con lievi disturbi della menopausa.

I benefici della soia in menopausa

I fitoestrogeni sono sostanze vegetali, così chiamate perché simili agli estrogeni umani, ma con attività biologica 1.000 volte più lieve. Tuttavia, se introdotti in adeguate quantità, possono esercitare un interessante ruolo nella riduzione dei sintomi menopausali. I fitoestrogeni possono infatti ridurre le vampate, specie se presenti in forma lieve. In alcuni studi l'integrazione dietetica con farina di soia, ha ridotto le vampate del 25-30%, in donne che ne avevano almeno più di 14 a settimana. L'effetto si manifestava già nelle prime 6 settimane di cura e persisteva nel tempo continuando l'assunzione di soia.

Trattandosi di estrogeni deboli è probabile che possano quindi trarne i maggiori benefici le donne con sintomi di lieve entità. Per donne con menopausa fortemente sintomatica è invece necessario ricorrere alle più incisive terapie ormonali sostitutive tradizionali, che si mostrano efficaci nel ridurre le vampate in più del 70% dei casi.

La soia sembrerebbe un prezioso alleato anche nella prevenzione dell'osteoporosi.

L'osteoporosi dipende da diversi fattori: il sesso femminile, la carenza ormonale, la carenza di vitamina D nella dieta, lo scarso movimento fisico e l'invecchiamento. Studi epidemiologici hanno dimostrato che le popolazioni orientali hanno minore incidenza di osteoporosi delle occidentali.

Indicazioni dietetiche

Chi sono le donne che, in menopausa o in climaterio possono beneficiare di una integrazione alimentare con fitoestrogeni?

  • Le donne in una fase di premenopausa che desiderano prepararsi al meglio a tale evento;

  • le donne in menopausa senza sintomi;

  • le donne in menopausa con sintomi lievi.

 

Questo prezioso alleato si può trovare nel latte di soia, che ha il grande vantaggio di essere ben assimilato anche da chi non tollera il latte vaccino. Le intolleranze al lattosio (lo zucchero del latte) e le allergie alla caseina (una proteina del latte) sono infatti assai diffuse, sia tra i bambini sia tra gli adulti. Il latte di soia, inoltre, è ricco in ferro ed in vitamine del gruppo B, e grazie alla presenza di lecitina può contribuire notevolmente ad abbassare i livelli eccessivi di colesterolo e trigliceridi nel sangue. Può essere consumato freddo o tiepido o usato per la prima colazione con i fiocchi o ancora può essere utilizzato per preparare frullati, besciamelle, gelati, budini creme e salse. Se si fa rapprendere il latte di soia si ottiene il tofu. Ha un sapore delicato e per questo viene sempre accompagnato ad altri alimenti più saporiti. Dalla fermentazione dei semi di soia con frumento tostato, acqua, malto, sale e lievito si ottiene la shoyu molto usata nella cucina giapponese. Può essere usata per insaporire il riso, il pesce, le verdure e le zuppe.

Fioccando, tostando e macinando i semi di soia si ottengono sfarinati, in tutto o in parte disoleati che l'industria alimentare utilizza in associazione con la farina di cereali, per migliorare le proprietà nutrizionali degli usuali prodotti da forno. Troviamo pertanto sugli scaffali dei supermercati pane, crackers, crostini, fetta biscottate, biscotti e merendine alla soia ed anche pasta di diversi formati nonché pizze surgelate. Il connubbio soia-cereali ne fa alimenti altamente proteici solitamente con un ricco corredo di fibre alimentari e con caratteristiche organolettiche del tutto analoghe a quelle dei prodotti tradizionali. In conclusione per salvaguardare la salute impariamo a consumare soia in tutte le sue forme…..La soia è una fonte naturale di acidi grassi polinsaturi.

 


Ormoni naturali e la menopausa non fa più paura

Gli scienziati sono riusciti ad allungare la vita media della popolazione, ma ancora per molte donne gli anni tra i quaranta e i cinquanta non sono sempre felicissimi in quanto si teme l'avvicinarsi della menopausa che in effetti non è quasi mai accolta con gioia. Quando le ovaie smettono di produrre estrogeni, e il ciclo s'interrompe, sorgono problemi, nel fisico e nella mente ed il fatto di non essere più fertili può determinare sensazioni di inutilità.

Oggi, però, questa delicata fase della vita può essere vissuta in modo molto tranquillo e soprattutto nel completo benessere, grazie a cure più nuove ed efficaci (terapia ormonale sostitutiva). Inoltre ci si è reso conto che con un opportuno utilizzo di determinati ormoni è anche possibile mantenere intatto anche il proprio fascino, e continuare ad avere una vita di coppia serena e appagante.

La terapia ormonale sostitutiva in Italia è adottata solo da una bassissima percentuale di donne eppure la cura, oltre ad alleviare i sintomi più fastidiosi, come vampate e sudorazioni, potrebbe in qualche modo ridurre anche il rischio di malattie importanti quali infarto, ictus, tumore all'utero, preservando inoltre l'integrità delle ossa. Per non parlare dei vantaggi sulla sessualità, sull'umore, la pelle e la qualità della vita in generale. Accanto alla classica terapia sostitutiva si sta facendo largo un'altra scuola di pensiero che, impostando la cura sull'uso di nuovi farmaci, riesce a ridurre gli effetti collaterali talora determinati dalla terapia a base di estrogeni e progestinici.

L'utilità della cura sostitutiva ormai non è più in discussione anche se estrogeni e progesterone sono solo due dei vari ormoni che si riducono dopo i quarant'anni e questo calo provocherebbe i problemi ben noti alle donne in menopausa. Poiché l'invecchiamento è un processo a cascata, dal cervello verso la periferia, oltre a reintrodurre nell'organismo gli ultimi ormoni della catena quali sono gli estrogeni ed il testosterone che vengono a mancare, converrebbe aggiungere anche i "precursori" di questi ultimi, cioè il DHEA ed il progesterone. Inoltre sarebbe opportuno ripristinare livelli ottimali di acetilcolina e dopamina, i neuromediatori che regolano i centri dell'attenzione, della memoria, del piacere e della sessualità e potrebbe essere anche utile l'utilizzo di una opportuna quota di melatonina, il sincronizzatore dell'alternanza sonno veglia e dei ritmi ormonali, scanditi dal nostro orologio biologico.

In cosa consisterebbe l'innovazione di questa terapia? L'uso di ormoni sintetici, ma di derivazione naturale ricavati dalla soia chimicamente identici a quelli prodotti dal corpo umano essi, al contrario degli ormoni di sintesi chimica, estranei al nostro organismo, si inseriscono in modo fisiologico nella catena ormonale. Così, curando "secondo natura" verrebbero meglio tollerati. Nella classica terapia sostitutiva, gli estrogeni sono sempre abbinati ai progestinici (eccetto in caso di isterectomia) per evitare il rischio di cancro all'utero, che aumenterebbe con i soli estrogeni.

Molte donne in menopausa vivono con terrore la terapia dei progestinici tradizionali, e a volte la interrompono perché questi presentano alcuni effetti collaterali quali: ritenzione di liquidi, gonfiore al seno, aumento di peso, ansia, depressione. Cosa propone allora la nuova scuola di pensiero? Sostituire quei progestinici con il progesterone naturale che, pur proteggendo l'utero dal rischio di cancro, contribuisce a ridurre il tasso di colesterolo, svolge un effetto benefico sulle ossa e, al contrario dei progestinici sintetici, combatte la ritenzione idrica e attiva il metabolismo aiutando a perdere qualche chilo di troppo. Stabilizzando la glicemia, contrasta la voglia di dolci che spesso assale la donna in menopausa. Infine, svolge un effetto protettivo non trascurabile sul seno. All'inizio degli anni Ottanta, uno scienziato americano, il dottor John R. Lee, ha iniziato a usare il progesterone naturale come cura preventiva dell'osteoporosi nelle donne che, per svariati motivi (diabete, obesità, problemi al fegato, neoplasie mammarie), non potevano prendere gli estrogeni. Dopo alcuni mesi di terapia ha cominciato a notare un netto miglioramento della densità ossea nelle sue pazienti, ed anche altri benefici. «Il progesterone è il primo ormone a subire un vistoso calo dopo i quarant'anni», dichiara Lee, «mentre gli estrogeni diminuiscono dopo e più lentamente. E così ho curato moltissime donne in menopausa con l'esclusiva somministrazione di progesterone naturale, abbinato a uno stile di vita sano». La ricetta del dottor Lee? Progesterone naturale già in premenopausa, da prendere nella seconda metà del ciclo, per 10/12 giorni, al fine di regolarizzare il flusso. E in menopausa, per due o tre settimane al mese, in crema od olio per garantirne l'ottimale assorbimento senza sovraccaricare il fegato.

In Italia si è d'accordo ovviamente sull'uso del progesterone ma si ritiene anche fondamentale abbinarlo agli estrogeni perché il funzionamento del corpo femminile è regolato dalla perfetta interazione di questi due ormoni che si potenziano a vicenda e si potrebbero ottenere risultati migliori abbinando all'uso del progesterone altri ormoni, vitamine e sali minerali e cioè: DHEA, fitoestrogeni, melatonina e integratori di magnesio, vitamina B6 ed E.

In Italia, al contrario di altri Paesi europei, il progesterone naturale non viene commercializzato sotto forma di farmaco. Esiste in prodotti magistrali e può essere preparato dal farmacista su indicazione dello specialista.

È ormai noto che gli estrogeni svolgono un effetto positivo sull'apparato cardiovascolare e sulle ossa contrastando l'osteoporosi, ma sembra che la loro azione contrasti anche i fenomeni degenerativi del cervello (Alzheimer). In ogni caso, al fine di evitare fastidiosi fenomeni di accumulo e di iperstimolazione è consigliabile usarli in dosi ridotte, individuando per ogni paziente, la quota minima efficace per la protezione.

L'uso «sinergico» degli estrogeni con il DHEA, il progesterone naturale e la melatonina potrebbe consentire non solo di ridurne il dosaggio ma addirittura potrebbe potenziarne i benefici.

  • Per quanto riguarda gli estrogeni: sarebbero da privilegiare gli estrogeni di origine naturale come il beta estradiolo, normalmente prodotti dalle ovaie, e nei casi meno gravi, i fitoestrogeni: diffusi in natura, in particolare si trovano nella soia e in alcune piante come la salvia, l'agnus castus e l'angelica.

  • Per quanto riguarda l''impiego del DHEA merita la nostra attenzione specie nell'ambito della terapia della menopausa. Per la sua potenziale capacità di influire sulla sintesi di altri ormoni (in particolare del testosterone), deve essere usato dallo specialista in modo contenuto, dopo averlo dosato, nel sangue e nella saliva, all'inizio e durante la cura. E' ovvio che se somministrato in quantità non fisiologiche o addirittura eccessive, come talora accade con gli altri ormoni, potrebbe avere effetti negativi e contrari a quelli per cui viene impiegato. Nella terapia sostitutiva il DHEA, associato agli estrogeni, ne potenzierebbe gli effetti benefici sull'apparato cardiovascolare, le ossa, l'umore e sulla memoria, neutralizzandone l'azione negativa sul seno.

  • Per quanto riguarda la melatonina: gli studi sull'uomo si riferiscono al breve periodo. Questo esclusivo regolatore dell'orologio biologico rappresenta, per la donna in menopausa, un'alternativa alle tradizionali benzodiazepine nella cura dei disturbi del sonno.

  • Per quanto riguarda il testosterone: sappiamo che risulta il regolatore della sessualità, non solo negli uomini, ma anche nelle donne. E' consigliato da molti esperti nella cura della menopausa perché la donna, sui cinquant'anni, presenta una carenza di questo ormone. Il ripristino di una sua adeguata concentrazione consente la risoluzione di molti problemi legati alla menopausa, in particolare il calo della libido, del tono dell'umore e della memoria.

Sintomi menopausa - La visita ginecologica