Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
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Infezioni Vaginali

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

FAQ INFEZIONI VAGINALI

E’ sempre necessario fare un tampone vaginale di fronte ad un'infiammazione? Come si potrebbero evitare queste fastidiose infezioni che spesso sono ricorrenti?
Non sempre è necessario fare il tampone vaginale, perché spesso la diagnosi è clinica; il ginecologo, infatti, osservando anche con lo speculum il tipo di secrezione vaginale, o eseguendo il test del pH vaginale, può instaurare una terapia empirica. In caso d'infezioni ricorrenti e recidivanti può essere utile il tampone vaginale per identificare l'agente in questione.

Come evitare infezioni vaginali ricorrenti?
Per cercare di evitarle è  importante potenziare il proprio sistema di difesa e non alterare l'equilibrio vaginale, vediamo come:

  • evitare l'eccessiva pulizia genitale con prodotti disinfettanti e aggressivi e soprattutto contenenti profumi o additivi
  • evitare o ridurre al minimo l'uso di lavande vaginali, preferendo quelle a pH fisiologico
  • avere un comportamento sessuale consapevole, usare sempre il preservativo, soprattutto in caso di partner multipli.
  • eseguire una corretta igiene post-coitale, ricordandosi che urinare dopo un rapporto riduce il rischio di infezioni e di cistiti
  • .eseguire una corretta igiene perineale da effettuarsi con direzione vulva-retto
  • evitare di indossare biancheria intima sintetica, slip colorati, salvaslip e vestiti aderenti soprattutto se di nylon o lycra; il materiale sintetico non permette una corretta ossigenazione tissutale, favorisce il ristagno di secrezioni, la possibilità di sovra infezione nonché di una possibile sensibilizzazione a fattori di contatto.
  • preferire biancheria intima in puro cotone, meglio se non colorato
  • al mare o in piscina non stare a lungo con il costume bagnato in quanto l'ambiente caldo umido favorisce il proliferare della candida
  • seguire una dieta corretta ed equilibrata
  • se il medico lo ritiene necessario si possono assumere fermenti lattici o integratori alimentari biologici per ridurre il rischio di infezioni ricorrenti.

Cosa comportano le infezioni vaginali da candida e perché sono così frequenti?   
Cerchiamo di capire bene che cos'è  la candida,  perché le infezioni vaginali da candida recidivano spesso, perché i farmaci che si utilizzano per la cura della candida talvolta sono del tutto inefficaci. Qual'è infine il modo più efficace per combattere la candida.
Penso sia utile spiegare alcune cose, soffermandoci maggiormente sulle vaginiti da candida.
Il canale vaginale non è un organo sterile e i microrganismi che vi albergano possono essere:

  • Patogeni,
  • Saprofiti 
  • Opportunisti.

I Patogeni sono causa di malattie, i saprofiti collaborano con l'organismo che li ospita  traendone reciproco vantaggio. Gli opportunisti sono quelli che normalmente si comportano come i saprofiti ma che in alcune condizioni possono virulentarsi diventando patogeni.

La candida è un’opportunista, cosa vuol dire? 
Vuol dire che la candida normalmente è un ospite stabile della vagina di quasi tutte le donne, essa  contribuisce al metabolismo acido della vagina, però si mantiene in un numero molto limitato di colonie e non produce tossine, quindi non dà segnali della sua presenza e non dà alcun disturbo. 
La candida come opportunista è presente normalmente anche nell'intestino di uomini e donne
In alcune situazioni che dipendono: dal sistema immunitario, situazioni locali, utilizzo di antibiotici, diabete, obesità, indumenti sintetici, flora vaginale alterata, eccesso di igiene, irritazioni, rapporti sessuali, infezioni da virus HPV, frequentazione di luoghi promiscui ecc ecc la candida si virulenta è diventa patogena, aumentando notevolmente la sua aggressività si moltiplica rapidamente, produce molte tossine, ed è così che l'infezione si rende manifesta.
Le tossine della candida producono infiammazione, prurito, vasodilatazione e sono responsabili delle perdite vaginali bianche con coaguli che ricordano l'aspetto del latte cagliato.
E’ molto importante tener presente che la tossina della candida si trasmette facilmente con i rapporti sessuali ed è attiva immediatamente, per cui se subito dopo un rapporto sessuale, sopraggiunge prurito o bruciore, verosimilmente l'altro partner potrebbe essere affetto da una forma virulenta di candida.

Quindi quali sono le cause di una vaginite da candida?
Una vaginite da candida può essere la conseguenza di due evenienze:

  • Una situazione locale, senza contatto con altre persone, che virulenta le colonie di candida opportunista già presenti nella propria vagina e nell'intestino, per le cause suddette, come ad esempio la somministrazione di  un antibiotico.
  • Il contatto con un individuo portatore di ceppi virulenti di candida, come ad es. attraverso il rapporto sessuale.

Questo spiega, finalmente,  perché anche persone quali bambini ed anziani (pur non avendo rapporti sessual)i possono ugualmente sviluppare la candida.

Perché le vaginiti da candida recidivano facilmente?
La recidiva è quasi sempre legata alle situazioni locali. Ad esempio se una donna ha un acidità vaginale elevata, le possibilità di una recidiva di candida sono elevate, poiché il PH vaginale acido favorisce la virulentazione della candida. Tutto questo avverrà anche se la donna non ha rapporti in quanto è il fattore acidità che fà diventare virulenti i ceppi di candida opportunista già presenti nella vagina. 
Analogamente per le donne che fanno uso frequente di indumenti sintetici ed attillati e per situazioni di obesità. 
Tutto questo perché la candida si virulenta facilmente in ambienti caldo umidi.
Persino  l'eccesso di igiene, distruggendo la flora saprofita, favorisce la comparsa della candida.

Gli antibiotici favoriscono  la comparsa di candida, come mai?
L’abuso di farmaci è oggi nozione comune, ma i farmaci di cui sicuramente si è abusato di più sono gli antibiotici, ed e’ bene anche tener presente che essi non sono così selettivi, infatti non esistono i antibiotici selettivi per determinati apparati (es per l'apparato respiratorio, per l'apparato urinario), semmai esistono antibiotici che agiscono su determinate classi di batteri oppure antibiotici a largo spettro. Qualsiasi antibiotico quando viene assunto si diffonde più o meno in tutto l'organismo e distrugge tutti i batteri sensibili ad esso, saprofiti e patogeni, senza distinzione alcuna, ovunque essi siano. Il che significa, che dopo la somministrazione di un antibiotico a livello sia intestinale, che vaginale, cutaneo ecc siviene a creare una situazione di  mancanza di batteri, sopratutto di saprofiti, i cosiddetti batteri buoni, di questa particolare situazionedi libertà  territoriale, ne approfitta la candida che si diffonde facilmente e praticamente incontrastata.

Perché molti farmaci che dovrebbero essere attivi sulla candida (antimicotici) si rilevano inefficaci?
Perché come esiste il fenomeno della resistenza agli antibiotici da parte dei batteri, esiste anche il fenomeno della resistenza agli antimicotici da parte della candida. Inoltre contrariamente agli antibiotici, di cui si hanno a disposizione  tante famiglie con diversi meccanismi di azione, abbiamo pochissimi antimicotici, che sono rimasti sempre egli stessi da più di 20 anni a questa parte,  per di più quasi tutti appartengono alla stessa famiglia, ed hanno lo stesso meccanismo d’azione, per cui se si crea resistenza verso uno, alla fine si crea,  resistenza verso tutti.

Quindi di fronte ad una candida vaginale che recidiva frequentemente bisogna capire il perché:
Attenzione ! Spesso potrebbe trattarsi anche della conseguenza di cattive terapie. 
E’ molto importante valutare con attenzione tutti i possibili fattori locali e sistemici quindi bisogna agire per prima cosa sui fattori modificandoli, piuttosto che agire solo sulla candida.

I farmaci devono essere usati il meno possibile e solo in casi selezionati.

Il mio compagno ha l’epatite cronica attiva (epatite "C"); essendo a conoscenza della scarsa possibilità di trasmissione del virus HCV attraverso i rapporti sessuali, abbiamo sempre avuto rapporti non protetti, prevalentemente vaginali, saltuariamente anche anali.  Faccio per controllo ogni 6 mesi i marker e sono anche vaccinata per l'epatite B. Attraverso i rapporti sessuali, si può trasmettere il virus dell'Epatite "C" ( impropriamente detto anche HCV)? 
La cosa fondamentale è sapere se il soggetto HCV positivo è anche RIBA positivo.  
Cosa vuol dire ciò?  molto semplice , se un soggetto ha contratto l'epatite "C"  il suo organismo fabbrica gli anticorpi contro il virus dell'epatite "C" questi anticorpi si chiamano HCV;  quindi essere HCV positivo vuol dire avere in circolo anticorpi anti virus "C" ma per poter trasmettere l'infezione ad un altro soggetto, occorre che ci sia il virus, dell'epatite "C" nel sangue, come facciamo a sapere se il virus è presente nel sangue?  Per saperlo basta fare il test RIBA per l'epatite "C". Questo test ci dice se il soggetto HCV positivo è anche in grado di trasmettere la malattia. 
Ovviamente se il RIBA è negativo, non occorrono precauzioni particolari e si possono avere rapporti sessuali liberi. In caso di positività RIBA occorre invece prendere alcune precauzioni.
Le precauzioni, in presenza di partner HCV positivo con RIBA positivo sono queste: Rapporti orali liberi, rapporti vaginali preferibilmente protetti evitando in ogni caso l'eiaculazione interna, rapporti vaginali protetti nel periodo mestruale o in caso di sanguinamento, infine rapporti anali protetti sempre.
La via anale è la via di diffusione più frequente, dell'infezione da epatite "C" nei rapporti sessuali.
Non bisogna allarmarsi inutilmente, e’ indispensabile far fare il test RIBA al partner e tener presente che il virus dell'epatite "C" si trasmette più facilmente nei soggetti immunodepressi, denutriti o che fanno uso cronico di droghe pesanti come ad esempio eroina. 
Per sapere se è stata contratta o meno la malattia bisogna aspettare almeno 40 giorni poi si deve fare il test HCV da ripetere dopo tre mesi. 
Esiste anche la possibilità per l'organismo di evitare l'infezione con una terapia medica, mediante un  farmaco, che aiuta l'organismo ad eliminare il virus eventualmente  contratto, però si tratta di una terapia che può avere qualche effetto collaterale.

Soffro di stitichezza cronica e prurito anale localizzato ad un punto specifico piuttosto in alto,  il prurito si manifesta maggiormente quando mi asciugo, dopo essermi lavata o dopo aver urinato a chi mi devo rivolgere?         
Le cause più frequenti di prurito anale sono l' infezione da candida, le situazioni di diarrea, talvolta la scarsa igiene, le parassitosi, le ragadi, la presenza di virus HPV.
Apparentemente da ciò che riferisce, sembrerebbe trattarsi di una ragade anale, le ragadi sono ferite sottili e profonde, si manifestano con prurito ed anche bruciore, le cause più frequenti possono essere situazioni di diarrea e/o stipsi, oppure consuetudine ai rapporti anali. 
La terapia delle ragadi anali si basa innanzitutto sulla prevenzione.  Occorre  infatti  modificare le proprie abitudini igieniche prendendo la consuetudine a farsi sempre il bidet ogni volta che si va in bagno, ove ciò non sia possibile adoperare sempre i fazzolettini igienici imbevuti di detergente, e lavarsi appena possibile.
Curare la stitichezza e/o la diarrea se presenti.
Se avete sintomi di prurito o bruciore anale o altro,  di non esitate a chiedere  allo specialista di essere visitate/i  nella regione anale.
Ricordiamo anche che uno dei  sintomi della presenza del virus HPV al livello anale, è proprio la comparsa di prurito anale persistente e non possiamo ignorare che molte patologie ano-rettali tra cui anche il cancro, potrebbero essere facilmente prevenute  e curate se ci fosse una minore esitazione nei confronti della visita rettale.

Sintomi menopausa - La visita ginecologica