Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
PERFEZIONATO IN ECOGRAFIA E MEDICINA PRENATALE
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41
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Consigli Utili Per Il Terzo Trimestre Di Gravidanza

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

CONSIGLI PER LE ULTIME SETTIMANE DI GRAVIDANZA, DALLA 31a AL TERMINE

Giunta al terzo trimestre, il più del viaggio ostetrico è stato compiuto. Ci si avvicina ora al momento più importante, avendo già superato una serie di difficoltà e soprattutto essendo oramai entrata completamente nel Suo ruolo di mamma in attesa sappia rallegrarsene con se stessa. Da adesso in avanti sarà sempre più importante saper essere attenta a Sé stessa ed alle possibili esigenze del suo bambino.

E' utile rinnovare le raccomandazioni già espresse:

  • Si pesi ogni mattina;

  • Segua ritmi di vita regolari ed ordinati, alternando periodi di attività (passeggiate) a periodi di completo riposo (sdraiata è meglio).

Le donne che vogliono far tutto ad ogni costo, sopravvalutandosi, spesso si trovano a misurare le conseguenze delle loro imprudenze.

Non pensi solo alle cose mediche, o di dovere si impegni anche nel cercare e nel perseguire le cose che più le fanno piacere non per distrarsi e non pensare a ciò che l'aspetta, ma proprio per gratificarsi delle tante difficoltà emotive e fisiche che sta affrontando.

Il respiro sarà sempre un pochino più difficoltoso, ciò è sempre dovuto al fatto che il diaframma viene sospinto verso l'alto dall'utero che cresce. Potrebbe avvertire delle contrazioni se sporadiche sono quasi usuali, se frequenti (più volte al giorno), o addirittura regolari (2-3 ogni ora) possono indicare l'inizio di un vero e proprio travaglio di parto. A volte può fuoriuscire qualche goccia di colostro dai capezzoli: è normale. L'ombelico può risultare completamente appianato. Può avere bisogno di urinare più spesso (anche a seguito di movimenti fetali) o perdere qualche goccia di urina: non si preoccupi. Il feto scalcia e si distende i suoi movimenti andranno poi via via diminuendo man mano che la sua casarisulterà più angusta. La sua crescita procede rapidamente da Kg. 1,350 a 32 settimane, peserà circa kg. 2,300 quattro settimane più avanti.

La preparazione del seno

Il fine è quello di aumentare la resistenza del capezzolo ai traumi della suzione, riducendo il rischio delle complicanze più frequenti, come le ragadi. Inoltre la manipolazione facilita la fuoriuscita del capezzolo, con particolare utilità nei casi in cui esso risulti poco sporgente o addirittura retratto. Nelle varie manovre può essere vantaggioso utilizzare creme ed oli per le loro proprietà emollienti ed elasticizzanti.

Massaggio circolare: durante il bagno o la doccia, massaggiare l'areola e il capezzolo esercitando una lieve pressione circolare con un guanto di crine;

Spremitura manuale: ponendo il pollice e l'indice sul bordo areolare esegua dei movimenti ritmici come di spremitura. Questa manovra è anche consigliata dopo il parto prima di ogni poppata. Permette, con la fuoriuscita del colostro, di lubrificare e disostruire i dotti galattofori.

Rotazione del capezzolo: prendendo il capezzolo tra pollice ed indice, lo ruoti nei 2 sensi, orario ed antiorario. Anche questa manovra ne favorisce l'estroflessione.

Stiramento del capezzolo: ponendo i pollici ai bordi dell'areola, provi a stirarla prima in senso orizzontale, poi verticale. Questa manovra facilita il distacco di eventuali aderenze che si possono essere formate alla base del capezzolo, facilitandone la protrusione..

 

Prepararsi per tempo

E' consigliabile preparare il borsone 20 giorni prima della data presunta del parto per non trovarsi poi a dimenticare le cose necessarie.

Per la mamma occorre mettere nel borsone:

  • Una camicia di cotone per il parto completamente aperta con bottoni sul davanti e corta in modo da non ostacolare i movimenti. Le maniche devono essere corte sopra il gomito per facilitare l'inserimento di eventuali flebo.

  • Due camicie da notte per la permanenza in ospedale, aperte davanti per permettere l'allattamento.

  • Reggiseni da allattamento.

  • Coppette assorbilatte (dischetti assorbenti usa e getta per la protezione igienica del seno che riparano gli indumenti dalla fuoriuscita di latte).

  • Mutande alte con elastici morbidi al giro gamba per trattenere bene gli assorbenti (in commercio si trovano anche in carta usa e getta o in rete morbida).

  • Assorbenti igienici.

Per il bebè: l'abbigliamento per il giorno in cui si ritornerà a casa e, a seconda della stagione:

CORREDINO INVERNALE consigliato per il neonato

  • Golfini di lana

  • Calzine di lana

  • Mutandina corta di spugna

  • Lenzuolini (sopra)

  • Plaid

  • Federine

  • Asciugamani

  • Ciuccio e porta ciuccio

  • 1 pacco di pannolini per il bimbo

CORREDINO ESTIVO consigliato per il neonato

  • Magliette di cotone sulla pelle

  • Golfini di cotone

  • Calzine di cotone

  • Mutandina corta di spugna

  • Lenzuolini (sopra)

  • Copertina di cotone

  • Federine

  • Asciugamani

  • Ciuccio e porta ciuccio

  • 1 pacco di pannolini per il bimbo

Qualche consiglio pratico per quando "sarà il momento"!

Alla comparsa delle contrazioni, per sopportare meglio il dolore o per attenuare l'ansia può essere utile leggere, ascoltare musica, riordinare la casa o farsi massaggiare la schiena dal partner. Può aiutare molto farsi una doccia: il flusso dell'acqua ha un potere antidolorifico. Cercate di non mangiare o limitatevi ad uno spuntino leggero perché durante le fase avanzata del travaglio possono presentarsi nausea e vomito. Inoltre, se dovesse rendersi necessaria l'anestesia è preferibile che lo stomaco sia vuoto.

Vado o non vado in ospedale?

È prudente recarsi al Pronto Soccorso Ostetrico quando si avvertono:

  • Contrazioni regolari e dolorose (vi sono travagli falsi destinati ad interrompersi e veri: in questi l'intervallo tra le contrazioni è piuttosto breve, generalmente inferiore ai 10 minuti);

  • Quando compaiono perdite di sangue rosso vivo, (peraltro frequenti, in concomitanza con le modificazioni del collo uterino);

  • Perdite vaginali liquide (nel sospetto di una rottura delle membrane amniotiche. Una sensazione di "bagnato" è più frequentemente associata alla perdita del cosiddetto "tappo mucoso"; mentre la rottura delle membrane di solito si accompagna alla caratteristica di "gocciolare");

  • Un aumento della pressione arteriosa (se uguale o maggiore di 140/90: occorre ricontrollarla, e poi andare in ospedale per escludere che stia per comparire una particolare condizione patologica, che si chiama "gestosi");

  • Un aumento della proteinuria all'esame delle urine (normale se inferiore a 20 mg/dL);

  • Una prolungata mancata percezione dei movimenti fetali;

  • Se siete in preda all'ansia. Molte gestanti preferiscono trascorrere a casa la maggior parte del travaglio, altre si sentono più sicure in ospedale. L'importante è sentirsi tranquille.

DOCUMENTI NECESSARI DA PORTARE IN OSPEDALE:

  • Documento di riconoscimento valido;

  • Tessera sanitaria;

  • Codice fiscale;

Al momento del ricovero occorrerà esibire la scheda compilata dal medico che ha seguito la gravidanza e tutti gli esami via via eseguiti.

 

I SEGNALI VERI E FALSI DEL TRAVAGLIO

Ogni parto e ogni travaglio seguono un loro corso e non esiste una tabella di marcia valida per tutte le donne. Alcuni segnali, dalle fitte alle contrazioni, indicano l'inizio delle doglie, ma vanno però distinti dai falsi allarmi. In particolare a trarre in inganno la futura mamma possono essere le cosiddette false contrazioni. Riconoscerle aiuta la donna a non mettersi in ansia e ad aspettare quelle vere con tranquillità. Non esistono regole fisse che preannuncino l'inizio del travaglio. Ci sono tuttavia alcuni segnali che possono indicare che il bimbo nascerà presto:

  • La perdita del tappo mucoso non provoca dolore e perciò può passare inosservata. Il tappo mucoso è costituito dal muco che fino a quel momento chiudeva il collo dell'utero isolando la cavità uterina dall'ambiente esterno. Si tratta di una perdita di consistenza gelatinosa (più densa delle perdite vaginali che compaiono in gravidanza) e può essere striata di rosa o di rosso. La presenza di gocce di sangue è dovuta alla rottura dei vasi capillari che si verifica quando l'utero comincia a dilatarsi.
  • La comparsa di doloretti simili a quelli mestruali che coinvolgono anche la parte bassa della schiena: è probabile che il travaglio abbia inizio nel giro di qualche giorno.
  • Le contrazioni di preparazione (contrazioni di Braxton-Hicks) compaiono a intervalli irregolari ed in genere non sono ravvicinate tra loro (in alcuni casi, però, possono presentarsi anche a intervalli di 5-10 minuti) e possono cessare all'improvviso. Si tratta di una fase preparatoria, molto utile prima del travaglio, che può durare in alcuni casi anche qualche giorno.
  • Le contrazioni del travaglio di parto si susseguono a intervalli regolari di tempo, all'inizio ogni 10 minuti circa, poi con frequenza sempre più ravvicinata ed intensità crescente. Diventano progressivamente sempre più dolorose, a differenza delle contrazioni preparanti. Il passaggio dall'attività preparante al travaglio di parto non è sempre netto. Le contrazioni del travaglio possono essere facilmente riconosciute per le loro particolari caratteristiche: una volta iniziate, non si interrompono; hanno pause regolari e sempre più brevi. Un'altra caratteristica che contraddistingue le contrazioni del travaglio di parto è rappresentata dal fatto che il dolore provocato dal continuo e progressivo "stiramento" della muscolatura del collo dell'utero scompare tra una contrazione e l'altra.

 

 

QUANDO ANDARE IN OSPEDALE?

Misurate frequenza e durata delle contrazioni alla loro comparsa, usando un orologio. La frequenza va controllata misurando l'intervallo tra una contrazione e quella successiva. La durata è l'intervallo di tempo che va dall'inizio alla fine di ogni singola contrazione. Nelle fasi iniziali del travaglio la contrazione dura 15-20 secondi. É consigliabile andare in ospedale quando le contrazioni si succedono a circa una distanza di 5-10 minuti e quando hanno una durata di 40-50 secondi circa.

 

Il travaglio di parto in genere si compone di due fasi:

La prima parte del travaglio è in genere più lunga, mentre gli ultimi "centimetri" di dilatazione vengono raggiunti rapidamente. Le contrazioni si intensificano con l'approssimarsi della nascita. Quando la dilatazione del collo dell'utero è attorno agli 8-10 centimetri le contrazioni possono essere molto intense e ravvicinate.

La fase finale del travaglio ha generalmente una durata variabile, da 30 minuti a due ore, ed è quella la più difficile da sopportare perché le contrazioni sono molto ravvicinate. Quando la dilatazione del collo dell'utero è completa e la circonferenza del collo combacia con la circonferenza della testa del bambino inizia la fase espulsiva, ossia quella delle spinte.

L'utero si allena

Talvolta la donna sente l'utero contrarsi già al quinto-sesto mese di gravidanza. All'improvviso, il pancione diventa duro e resta tale per qualche istante. Le contrazioni possono anche ripetersi più volte nell'arco della giornata e la caratteristica che le contraddistingue è che non sono dolorose.

 

E se l'attesa dovesse protrarsi?

E' un periodo delicato, perché da un lato sappiamo che il bambino è oramai maturo e quindi pronto a sopravvivere fuori dal suo ambiente intra-uterino e dall'altro il forzare le contrazioni, per favorire o anticipare il parto, spesso può creare qualche inconveniente nella dinamica del parto.

Per questi motivi è necessario attendere che anche il muscolo uterino, e tutto il sistema endocrino che lo regola, sia pronto per il parto.

Ma, sappiamo anche che la placenta, l'organo che consente al bimbo di ricevere ossigeno e nutrimento, può deteriorarsi, a volte con una certa rapidità. Per questi motivi si ritiene utile fare dei controlli clinici e strumentali ravvicinati, per accertarsi che tutto vada per il meglio, e per intervenire con discreta tempestività ove così non fosse.

 

Per la sorveglianza prenatale sostanzialmente si seguono 3 parametri principali:

  1. Quello clinico, per valutare le Sue condizioni, generali e locali;

  2. Il profilo biofisico che comprende la valutazione di 5 parametri biofisici (movimenti fetali, movimenti respiratori fetali, tono fetale, determinazione ecografica della quantità di liquido amniotico, espressione della funzionalità placentare, CTG);

  3. Monitoraggio cardiotocografico per verificare eventuali condizioni di ridotto benessere fetale; in alcuni casi si dovrà eseguire anche una flussimetria doppler, in particolare nei feti piccoli;

 

Pertanto, sin da adesso Le faccio presente che, qualora superasse la 40a settimana, sarà invitata a recarsi presso l'ambulatorio di gravidanza a termine, in Ospedale, per continuare ad eseguire i controlli necessari in questi ultimi giorni di gravidanza.

(Per l'appuntamento, nella nostra città, telefonare in Ostetricia al n. 0564-485360 la mattina dalle ore 08,00 alle ore 09,00).

Sintomi menopausa - La visita ginecologica